Utente:Dcosta/Sandbox/Giuseppe Vincenzo Airenti: differenze tra le versioni

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Nato da una agiata famiglia, intorno ai 15 anni entrò nell'ordine dominicano, probabilmente nel [[Convento di San Domenico (Taggia)|convento di Taggia]], e fu inviato, per la formazione, a [[Bologna]].
Terminati gli studi, fu inviato dapprima a [[Genova]] come lettore di [[filosofia]] presso il convento di [[Chiesa di Santa Maria di Castello (Genova)|Santa Maria di Castello]], quindi, dopo pochi anni, a [[Parma]] dove gli fu affidata la cattedra di [[teologia]].
 
Nel [[1808]] il [[Maestro generale dell'Ordine dei predicatori|Maestro generale dell'Ordine]], [[Pio Giuseppe Gaddi]], lo chiamò a [[Roma]] come [[bibliotecario]] presso la [[Biblioteca Casanatense]] ma già l'[[1809|anno successivo]], con [[Pio VII e Napoleone#1809 - 1814: la prigionia di Pio VII e l'annessione alla Francia|l'annessione di Roma alla Francia]], tornò a Genova dove divenne bibliotecario dell'[[Università degli Studi di Genova|università]].
 
Nel 1814 pubblicò l'opera intitolata ''Ricerche storico-critiche intorno alla tolleranza religiosa degli antichi romani''.
 
Rientrato alla Casanatense nel [[1816]], fu promosso teologo della stessa istituzione; in questo periodo guadagnò la stima di importanti figure religiose, in primis di papa Pio VII ma anche dei cardinali Cacciapiatti e Naro dei quali divenne teologo, e quella di membri delle famiglie regnanti come l'imperatore d'Austria, Maria Luigia di Borbone e del re di Sardegna Vittorio Emanuele I che, avendo diritto di scegliere i vescovi delle sedi afferenti al ducato di Genova, il 24 giugno 1920 lo nominò vescovo di Savona e Noli.
Ricevuta la conferma pontificia il successivo 2 ottobre, l'8 ottobre ricevette l'ordinazione episcopale dal cardinale Giulio Maria della Somaglia, coconsacranti gli arcivescovi Michele Belli e Candido Maria Frattini, nella chiesa dei Santi Domenico e Sisto a Roma.
Prese possesso delledella sedisede episcopale, nel frattempo uniteunita ''aeque principaliter'' (laalla diocesi di Noli (quest'ultima, vacante da alcuni anni, era già amministrata dai vescovi di Savona), nella successiva domenica di sessagesima (febbraio 1821).
 
Dal 21 marzo 1822 fu ''socio nazionale residente'' dell'accademia delle Scienze di Torino.
 
Mantenne stretti rapporti con Casa Savoia: la regina Maia Teresa e le figlie si trattennero presso di lui per un mese e, nel 1825, accolse anche re Carlo Felice, pellegrino presso il santuario di Nostra Signora della Misericordia. Fu lo stesso re Carlo Felice a selezionarlo come arcivescovo di Genova il 3 aprile 1830, nomina poi confermata da papa Pio VIII il successivo 5 luglio. Nel frattempo il re era morto e il 31 maggio 1831 proprio monsignor Airenti fu chiamato a tenere l'orazione funebre nella cattedrale di Torino.
 
== Genealogia episcopale e successione apostolica ==