Filippo Dobrilla: differenze tra le versioni

Contenuto cancellato Contenuto aggiunto
Rimosso parametro duplicato
Teatroge (discussione | contributi)
revisione, fonti
Riga 20:
 
== Biografia ==
Grazie al padre, appassionato d'arte, e alla madre, guida turistica, inizia a conoscere il mondo artistico. La sua prima passione fuè però per la [[speleologia]], attività nella quale si cimentòcimenta fin da ragazzo, ispirato dal nonno.<ref>{{cita web|url=https://www.youtube.com/watch?v=ZMabBhifw7Y|titolo=In ricordo di Filippo Dobrilla|autore=Fabio Bollini|data=29 luglio 2019}}</ref> Durante le discese nel [[Monte Corchia]] con il suo gruppo, il G.S. Fiorentino, collezionòcolleziona varialcuni record. Quie ciincontra fuper anchela il primoprima impatto convolta la pietra. Anni dopo l'artista dirà: ''"La scultura non è diversa. Lì la natura crea lentamente, nella scultura si sottrae. È lo stesso gioco di pieni e vuoti"''.<ref name="Repubblica">{{Cita news|autore=Mara Amorevoli|url=http://firenze.repubblica.it/cronaca/2010/08/25/news/un_michelangelo_autarchico_a_monte_giovi_tra_i_marmi_e_le_capre-6497841/|titolo=Un Michelangelo autarchico a Monte Giovi tra i marmi e le capre|pubblicazione=la Repubblica|giorno=25|mese=8|anno=2010|accesso=30 agosto 2010}}</ref>
 
IniziòDal ad amare l'arte grazie1990 al padre, un appassionato e alla madre, una guida turistica. Dopo aver1991 effettuatoeffettua una formazione biennale in restauro di legni antichi presso l'Istituto per l'Arte e il Restauro di [[Palazzo Spinelli (Firenze)|Palazzo Spinelli]] dal [[1990]] al [[1991]],<ref>{{cita web|url=http://www.spinelli.it/ita/lepersone-schedaalumni.asp?corso=25&qualifica=&ID=3887|titolo=Scheda alumni di Filippo Dobrilla|accesso=2 settembre 2010|autore=Istituto per l'Arte e il Restauro}}</ref> seguìe segue poi alcuni corsi con Vasco Baldi, capomastro dell'[[Museo dell'Opera del Duomo (Firenze)|Opera del Duomo di Firenze]], perfezionando la tecnica dello scalpellino. Inizia a scolpire cercando di riportare nel marmo e nella pietra i dipinti del [[XVI secolo|Cinquecento]] toscano.<ref>{{cita news|url=http://archiviostorico.corriere.it/2008/febbraio/24/Filippo_guarda_classici_co_9_080224010.shtml|urlarchivio=https://web.archive.org/web/20160101000000/http://archiviostorico.corriere.it/2008/febbraio/24/Filippo_guarda_classici_co_9_080224010.shtml|dataarchivio=1º gennaio 2016|titolo=Filippo guarda ai classici|autore=Flaminio Gualdoni|pubblicazione=Corriere della Sera|giorno=24|mese=2|anno=2008|p=37|accesso=2 settembre 2010}}</ref> Sono di questo primo periodo le riproposizioni delle figure di San Brindano, San Giorgio, San Rocco e San Sebastiano, secondo una sensibilità moderna, con pose reinventate (San Brindano, ad esempio, ha la gamba alzata; San Giorgio, invece, porta sandali del XX secolo). Dal 1992 si dedica all'altorilievo ed espone le prime due opere alla Ken's Gallery di Firenze: ''Ecce Ego Deo'' e ''Folco'', ritratto di suo nipote.
 
DallaParticolarmente fineinteressato deglialla produzione statuaria [[AnniXVII 1990secolo|anni novantaseicentesca]], particolarmentedalla interessatofine alla produzione statuariadegli [[XVIIanni secolo|seicentesca1990]], realizzòrealizza nuove opere come il ''Torso in jeans'' o l<nowiki>'</nowiki>''Ascieta nel deserto'', facendo spesso ricorso all'autoritratto. Sempre con le proprie sembianze realizzòrealizza nel 1999 ''Adamo'', visto come un giovane rasta nudo.
Si trasferì nel 2000 in un vecchio podere tra il paese di [[Acone]] e [[Monte Giovi]], nel comune di [[Pontassieve]], con la sorella Caterina e il cognato Andrea. Convisse per un periodo con Valentina e il figlio Rodrigo e, successivamente, insieme alla compagna Martina e alla figlia Melìa. Qui, immerso nella solitudine di un luogo difficilmente accessibile, unì l'amore per l'arte alla vita di campagna, allevando capre e producendo formaggio.<ref name="Repubblica"/>
 
Dalla fine degli anni 1990, si trasferisce in un vecchio podere tra il paese di [[Acone]] e [[Monte Giovi]], nel comune di [[Pontassieve]], con la sorella e il cognato. Qui, immerso nel silenzio di un luogo lontano dalla città, alleva capre e produce formaggio.<ref name="Repubblica"/> Dalle relazioni prima con Valentina e poi con Martina ha i suoi due figli, Rodrigo e Melìa.<ref>{{cita pubblicazione|url=http://assets.hotdocs.ca/doc/HD19_Italy-at-Hot-Docs.pdf|titolo=Caveman, A documentary by Tommaso Landucci|rivista=Italy HotDocs|anno=2019|pp=45-47}}</ref>
Nel [[1999]] venne scoperto da [[Vittorio Sgarbi]] che lo lanciò nel mondo dell'arte con queste parole: ''"Dobrilla sente urgere il corpo dentro la pietra, lo vuole estrarre. Salgono sulla sua montagna, dove vive libero nella natura, grandi blocchi di marmo di Carrara che non hanno committente e non hanno destinazione. Ma egli sa che contengono forme insoddisfatte che richiedono la sua mano per essere riconosciute"''.<ref name="Repubblica"/>
 
Nel [[1999]], in occasione di una esposizione collettiva alla [[Fondazione Roberto Longhi|Fondazione Longhi]] di Firenze,<ref name=intervista>{{cita web|url=https://www.intoscana.it/it/dettaglio-video/intervista-a-filippo-dobrilla-lo-scultore-speleologo-delle-alpi-apuane/|pubblicazione=inToscana|titolo=Intervista a Filippo Dobrilla lo scultore speleologo delle Alpi Apuane|data=18 novembre 2021|autore=Costanza Baldini}}</ref> venneè scoperto da [[Vittorio Sgarbi]] che lo lanciòlancia nel mondo dell'arte con queste parole: ''"Dobrilla sente urgere il corpo dentro la pietra, lo vuole estrarre. Salgono sulla sua montagna, dove vive libero nella natura, grandi blocchi di marmo di Carrara che non hanno committente e non hanno destinazione. Ma egli sa che contengono forme insoddisfatte che richiedono la sua mano per essere riconosciute"''.<ref name="Repubblica"/>
== Percorso artistico ==
Iniziò a scolpire cercando di riportare nel marmo e nella pietra i dipinti del [[XVI secolo|Cinquecento]] toscano, quasi ad evocare la grande iconografia del passato.<ref>{{cita news|url=http://archiviostorico.corriere.it/2008/febbraio/24/Filippo_guarda_classici_co_9_080224010.shtml|urlarchivio=https://web.archive.org/web/20160101000000/http://archiviostorico.corriere.it/2008/febbraio/24/Filippo_guarda_classici_co_9_080224010.shtml|dataarchivio=1º gennaio 2016|titolo=Filippo guarda ai classici|autore=Flaminio Gualdoni|pubblicazione=Corriere della Sera|giorno=24|mese=2|anno=2008|p=37|accesso=2 settembre 2010}}</ref> Sono di questo primo periodo le riproposizioni delle figure di San Brindano, San Giorgio, San Rocco e San Sebastiano, secondo una sensibilità moderna, con pose reinventate (San Brindano, ad esempio, ha la gamba alzata; San Giorgio, invece, porta sandali del XX secolo).
 
Dal [[19971998]] attesesi dedica alla lavorazione di un blocco di [[marmo]] alto tre metri e pesante quasi trenta tonnellate, sul quale abbozzònel corso degli anni scolpisce due figure maschili, ispirate[[Davide]] ae quelle[[Gionatan]], delloche sfondoveicolano delun messaggio riferito sia al tema biblico, sia a quello 'dell'[[Tondo Doniomosessualità]]''.<ref name=intervista /> L'opera saràviene poiinizialmente presentata nel [[2011]] alla [[Biennale di Venezia]] e, ulteriormente rifinita, all'[[Expo 2015]] di Milano.<ref name=intervista /><ref name="Repubblica"/>
Dal 1992 si dedicò all'altorilievo e iniziò ad esporre le prime due opere alla Ken's Gallery di Firenze: ''Ecce Ego Deo'' e ''Folco'' (ritratto di suo nipote).
 
Intorno al [[2005]] realizzòrealizza il ''San Giovanni'' per il battistero della [[Cattedrale di Noto]],<ref>{{cita news|url=http://www.ilgiornale.it/interni/noto_passato_guarda_futuro/19-06-2007/articolo-id=186696-page=0-comments=1|titolo=Noto, il passato guarda il futuro|autore=Vittorio Sgarbi|pubblicazione=il Giornale|giorno=19|mese=6|anno=2007|accesso=2 settembre 2010}}</ref> contribuendo così, insieme ad altri artisti, alla ricostruzione degli arredi della chiesa crollata il 13 marzo [[1996]].<ref>{{cita news|url=http://www.ilgiornale.it/cultura/gli_intellettuali_papa_una_triste_farsa/23-11-2009/articolo-id=401154-page=0-comments=1|titolo=Gli intellettuali dal Papa? Una triste farsa|autore=Vittorio Sgarbi|pubblicazione=il Giornale|giorno=23|mese=11|anno=2009|accesso=31 agosto 2010}}</ref>
Dalla fine degli [[Anni 1990|anni novanta]], particolarmente interessato alla produzione statuaria [[XVII secolo|seicentesca]], realizzò nuove opere come il ''Torso in jeans'' o l<nowiki>'</nowiki>''Ascieta nel deserto'', facendo spesso ricorso all'autoritratto. Sempre con le proprie sembianze realizzò nel 1999 ''Adamo'', visto come un giovane rasta nudo.
 
Nell'ultimo periodo della propria vita, si dedicòdedica principalmente alla fotografia, scolpendo cioè a rilievo immagini fotografiche di importanti artisti internazionali.
Dal [[1997]] attese alla lavorazione di un blocco di [[marmo]] alto tre metri e pesante quasi trenta tonnellate, sul quale abbozzò due figure maschili ispirate a quelle dello sfondo del ''[[Tondo Doni]]''. L'opera sarà poi presentata nel [[2011]] alla [[Biennale di Venezia]].<ref name="Repubblica"/>
 
È morto nel luglio del 2019 per le conseguenze di un cancro alla gola.<ref name=ehab>{{cita web|url=https://www.ehabitat.it/2021/09/12/caveman-la-scultura-degli-abissi-di-filippo-dobrilla-a-venezia78/|pubblicazione=eHabitat|data=12 settembre 2021|titolo=Caveman – La scultura degli abissi di Filippo Dobrilla a Venezia78|autore=Emanuel Trotto}}</ref><ref name=intoscana>{{cita web|url=https://www.intoscana.it/it/dettaglio-video/il-gigante-nascosto-dello-scultore-filippo-dobrilla-nel-documentario-di-tommaso-landucci/|pubblicazione=inToscana|data=18 novembre 2021|titolo=Il “gigante nascosto” dello scultore Filippo Dobrilla nel documentario di Tommaso Landucci|autore=Costanza Baldini}}</ref>
Intorno al [[2005]] realizzò il ''San Giovanni'' per il battistero della [[Cattedrale di Noto]],<ref>{{cita news|url=http://www.ilgiornale.it/interni/noto_passato_guarda_futuro/19-06-2007/articolo-id=186696-page=0-comments=1|titolo=Noto, il passato guarda il futuro|autore=Vittorio Sgarbi|pubblicazione=il Giornale|giorno=19|mese=6|anno=2007|accesso=2 settembre 2010}}</ref> contribuendo così, insieme ad altri artisti, alla ricostruzione degli arredi della chiesa crollata il 13 marzo [[1996]].<ref>{{cita news|url=http://www.ilgiornale.it/cultura/gli_intellettuali_papa_una_triste_farsa/23-11-2009/articolo-id=401154-page=0-comments=1|titolo=Gli intellettuali dal Papa? Una triste farsa|autore=Vittorio Sgarbi|pubblicazione=il Giornale|giorno=23|mese=11|anno=2009|accesso=31 agosto 2010}}</ref>
 
Nel novembre del 2021 è stato presentato alla [[biennale di Venezia]] il film ''Caveman'', di Tommaso Landucci, dedicato alla vita di Dobrilla.<ref name=ehab /><ref name=intoscana />
Per le sue sculture utilizzò soprattutto il [[marmo]], ma anche la [[creta]] e il [[bronzo]]. Gli strumenti di lavoro preferiti furono sempre lo scalpello (anche ad aria compressa) e la gradina<ref>{{Cita web|url=https://www.artemarcia.com/scultura/stonecarving/stonecarving-tools/carving-tools-for-pneumatic-hammers/tungsten-carbide-tipped-tools/hammers-shank-12-5-mm-as-cuturi-u/carbide-stone-tooth-chisels/six-teeth-carbide-chisels/carbide-tooth-chisel-30-mm-with-6-teeth-shank-12-5.html|titolo=gradina|accesso=17 agosto 2021|urlarchivio=https://web.archive.org/web/20170625122739/https://www.artemarcia.com/scultura/stonecarving/stonecarving-tools/carving-tools-for-pneumatic-hammers/tungsten-carbide-tipped-tools/hammers-shank-12-5-mm-as-cuturi-u/carbide-stone-tooth-chisels/six-teeth-carbide-chisels/carbide-tooth-chisel-30-mm-with-6-teeth-shank-12-5.html|dataarchivio=25 giugno 2017|urlmorto=no}}</ref>.
 
Per le sue sculture, Dobrilla ha utilizzòutilizzato soprattutto il [[marmo]], ma anche la [[creta]] e il [[bronzo]]. Gli strumenti dida lavorolui preferiti furonosono semprestati lo [[scalpello]], (anche ad aria compressa), e la gradina.<ref>{{Cita web|url=https://www.artemarcia.com/scultura/stonecarving/stonecarving-tools/carving-tools-for-pneumatic-hammers/tungsten-carbide-tipped-tools/hammers-shank-12-5-mm-as-cuturi-u/carbide-stone-tooth-chisels/six-teeth-carbide-chisels/carbide-tooth-chisel-30-mm-with-6-teeth-shank-12-5.html|titolo=gradina|accesso=17 agosto 2021|urlarchivio=https://web.archive.org/web/20170625122739/https://www.artemarcia.com/scultura/stonecarving/stonecarving-tools/carving-tools-for-pneumatic-hammers/tungsten-carbide-tipped-tools/hammers-shank-12-5-mm-as-cuturi-u/carbide-stone-tooth-chisels/six-teeth-carbide-chisels/carbide-tooth-chisel-30-mm-with-6-teeth-shank-12-5.html|dataarchivio=25 giugno 2017|urlmorto=no}}</ref>.
Nell'ultimo periodo si dedicò principalmente alla fotografia, scolpendo cioè a rilievo immagini fotografiche di importanti artisti internazionali.
 
== Selezione di opere ==
Line 83 ⟶ 82:
* {{cita libro|cognome=Sgarbi|nome=Vittorio|titolo=Filippo Dobrilla|editore=Protagon Editori Toscani|città=Colle di Val d'Elsa|anno=2009|ISBN=978-88-8024-261-1}}
* {{cita libro|cognome=Nuti|nome=Nicola|coautori=Andrea Mello|titolo=Luigi Doni-Filippo Dobrilla. La memoria delle forme|editore=Masso delle Fate|città=Signa|anno=2011|ISBN=978-88-6039-218-3}}
 
== Voci correlate ==
* [[Acone]]
* [[Monte Giovi]]
 
== Collegamenti esterni ==
* {{cita web|url=http://firenze.repubblica.it/cronaca/2010/08/24/foto/lo_scultore_autarchico-6487858/1/|titolo=Lo scultore autarchico|data=24 agosto 2010|accesso=30 agosto 2010|autorepubblicazione=Repubblica.it}}
* {{cita web|url=http://www.exibart.com/profilo/autoriv2/persona_view.asp?id=17276|titolo=Filippo Dobrilla, tutte le mostre|accesso=30 agosto 2010|autorepubblicazione=Exibart.com}}
 
{{Controllo di autorità}}