Alberico Gentili: differenze tra le versioni

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==Fortuna==
Le opere di Gentili ebbero una notevole influenza sui pensatori successivi del [[XVII secolo]] e in particolare su [[Ugo Grozio]] èe sul suo ''[[De iure belli ac pacis]]'', ma finirono con l'essere poi in larga misura dimenticate. La riscoperta e la rivalutazione avvennero alla fine del [[XIX secolo]], soprattutto grazie ai lavori di Sir [[Thomas Erskine Holland|Thomas E. Holland]], professore a Oxford.
 
Nel [[1875]] il Consiglio Accademico dell'[[università di Macerata]], per impulso di [[Pietro Sbarbaro]], deliberò la costituzione del Comitato internazionale per il monumento al Gentili: questa idea venne accolta benevolmente in tutto il [[continente europeo]]. [[Otto von Bismarck]] fu uno dei leader europei ad aderire, insieme al professore dell'[[università Ludwig Maximilian di Monaco]] [[Franz von de Holzendorff]].<ref name=":0">{{Cita libro|autore=[[Alceo Speranza]]|titolo=Ricordando Alberico Gentili nelle stragi della guerra odierna|anno=1915|editore=Armani & Stein|città=Roma|opera=Nuova Antologia}}</ref> [[Édouard René de Laboulaye]], scettico nei confronti della scelta di Bismarck che reputava insincera, in una lettera a Sbarbaro scrive: