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{{Nota disambigua}}chi a creato gli unicorni? sofia stata tra le prime persone a crearli{{Nota disambigua|la contrada di [[Siena]]|Contrada del Leocorno|Leocorno}}
[[File:Französischer Tapisseur (15. Jahrhundert) 001.jpg|thumb|Particolare da ''[[La Dame à la licorne]]'', [[arte fiamminga|arazzo fiammingo]] del [[XV secolo]]. [[Hôtel de Cluny]].]]
L{{'}}'''unicorno''' (in antico anche ''liocorno'', ''leocorno'' e ''lunicorno''<ref>''[https://books.google.it/books?id=iTlCAQAAMAAJ Vocabolario universale della lingua italiana]'', già edito dal Tramater e poi dal Negretti, ora ampliato di oltre 100,000 fra voci e modi del dire, in ogni parte, Volume 4.</ref>) è una [[creatura leggendaria]] dal corpo di [[Equus caballus|cavallo]] con un singolo [[Corno (biologia)|corno]] in mezzo alla fronte. Il nome deriva dal [[Lingua latina|latino]] ''unicornis'', a sua volta dal [[prefisso]] ''uni-'' e dal [[sostantivo]] ''cornu'', "un solo corno". È spesso associato o confuso con il [[monocero]] (dal greco μονόκερως, ''monókerōs'', termine da cui è [[Calco (linguistica)|ricalcato]] il latino ''unicornis'').
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== Descrizione, significato e fonti storiche ==
[[File:Unicorn n22 kerry.jpg|thumb|left|Statua di unicorno in [[Irlanda]].]][[File:Unicornis.png|thumb|Unicorno da un bestiario di [[Zurigo]] ([[1551]]).]]
 
L'unicorno è tipicamente raffigurato come un cavallo [[bianco]] dotato di poteri [[magia|magici]], con un unico lungo corno avvolto a spirale sulla fronte. Molte descrizioni attribuiscono all'unicorno anche una [[coda (anatomia)|coda]] da [[Panthera leo|leone]] e degli [[zoccolo|zoccoli]] bipartiti.
Simbolo di saggezza, nell'immaginario cristiano poteva essere ammansito solo da una vergine, simbolo della purezza. Si credeva che se il corno fosse stato rimosso, l'animale sarebbe morto.
Nella tradizione medievale, il corno a spirale è detto ''alicorno'', e gli veniva attribuita la capacità di neutralizzare i veleni. Questa virtù venne desunta dai resoconti di [[Ctesia]] sull'unicorno in [[India]], dove sarebbe stato usato dai governanti del luogo per fabbricare coppe in grado di rendere innocui i [[veleno|veleni]]. Questo essere mitologico era molto diffuso nelle raffigurazioni della [[civiltà della valle dell'Indo]], così come lo era per i [[Sumeri]]. Ricompare negli stemmi degli [[Estensi]] a [[Ferrara]] e dei [[Borromeo]] a [[Milano]] (noto è l'unicorno rappresentato sui giardini del [[Palazzo Borromeo (Isola Bella)|Palazzo Borromeo]] sul [[Lago Maggiore]]).
La pratica dell'uso antivenefico dei corni di unicorno (in realtà probabilmente rari denti di [[Monodon monoceros|narvalo]], corna di [[Oryx|orice]] o falsi costruiti unendo e intagliando ossa di animali diversi) avrà una certa diffusione nell'[[Europa]] [[Medioevo|Medioevale]].
Nell'inventario del tesoro papale di [[Papa Bonifacio VIII]] del 1295, veniva riportata menzione, per la prima volta nella documentazione papale (anche se l'uso era già diffuso da tempo presso le corti dei sovrani europei), di ''quattro corne di unicorni, lunghe e contorte (...) [utilizzati per] fare l'assaggio di tutto ciò che era presentato al papa''<ref>Agostino Paravicini Bagliani. ''Bonifacio VIII - le chiavi e la spada'' in ''Medioevo'', anno X, n°6 (113) - giugno 2006</ref>.
Con l'affermarsi della moderna scienza naturalistica, l'unicorno cominciò a uscire dai [[Bestiario|Bestiari]] per entrare nelle prime opere di sistematica naturalistica (che conterranno comunque, almeno fino alla metà del XIX secolo, accanto ad animali reali, anche animali fantastici, parzialmente o del tutto mitizzati); tuttavia, nel corso del secolo, l'impossibilità di trovare un esemplare indirizzerà la scienza naturalistica a escludere definitivamente l'unicorno dalla lista degli animali esistenti.
Persino nel [[Palio di Siena|palio delle contrade]] di [[Siena]], palio di origini medievali e che si corre ancora, seppur in un contesto diverso, vi è, tra le 17 contrade, quella del ''Leocorno'' (unicorno), rappresentata da un cavallo col corno in testa.
Nel [[Palio di Ferrara]], la [[Contrada di Rione Santa Maria in Vado|contrada di Santa Maria in Vado]] porta, come effigie del suo rione, un unicorno sui colori giallo e viola. La leggenda narra che l'impresa della contrada fosse la purificazione delle acque del Po ottenuta proprio grazie a un unicorno, che con i suoi poteri magici rese la zona di Ferrara florida e irrigabili i campi. Alcuni lo raffigurano con un paio di ali e viene chiamato [[Alicorno (mitologia)|alicorno]], un misto tra unicorno e [[Pegaso (mitologia)|pegaso]].
 
== Araldica ==