Museo nazionale di Castello Pandone: differenze tra le versioni

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Il '''Museo nazionale di Castello Pandone''' è un museo statale di [[Venafro]].
 
Il L'''Museo nazionale di Castello Pandone''' è un museo statale di [[Venafro]]. L’obiettivoobiettivo del museo è quello di mettere in risalto le qualità delle testimonianze artistiche molisane muovendo dalla generale riconsiderazione del rapporto centro-periferia in una prospettiva storica di complementarità. Il percorso è diviso in due sezioni: il castello, “museo"museo di se stesso”stesso", con le sue valenze urbanistiche, architettoniche e decorative, e l’esposizionel'esposizione al secondo piano di affreschi, sculture, tele, disegni e stampe, in un itinerario che documenta la cronologia – dal Medioevo al Barocco – e i diversi orientamenti culturali di committenti e artisti in Molise.
 
Dal dicembre 2014 il [[Ministero per i beni e le attività culturali e per il turismo|Ministero per i beni e le attività culturali]] lo gestisce tramite il Polo museale del Molise, nel dicembre 2019 divenuto [[Musei nazionali italiani#Direzioni regionali Musei|Direzione regionale Musei]].
 
== Vicende storiche ==
Il nucleo più antico del castello è una struttura megalitica, i cui resti sono visibili alla base del [[Maschio (architettura)|mastio]] longobardo., Loma lo sviluppo principale del complesso fortificato si ebbe nella seconda metà del X secolo. Con l'avvento dei Normanni, il castello e il borgo subirono ingenti danni per opera delle truppe di [[Ruggero II di Sicilia|Ruggero II d'Altavilla]]. Nel periodo angioino furono realizzati il fossato e le tre grandi torri circolari a base troncoconica. Nel 1443, con gli [[Aragonesi]], il castello passò alla famiglia Pandone.

Il conte [[Enrico Pandone]] convertì l'edificio in una residenza di rappresentanza di altissimoalto livello, modificandone anche l'assetto economico produttivo. Nel XVII secolo il castello, dopo esser stato proprietà della famiglia vicereale dei Lannoy, passò ai Peretti Savelli, familiari di [[Papa Sisto V|Sisto V]] e, nel secolo successivo, alla potente famiglia dei [[diDi Capua]].
 
== Il Museo nazionale del Molise ==
[[File:Bottega_inglese_probabilm._di_nottingham,_polittico_con_storie_della_passione_di_cristo,_in_alabastro,_1450-1500_ca._(venafro,_museo_n._di_castello_pandone)_01.jpg|thumb|Polittico in alabastro del XV secolo, bottega inglese di Nottingham.]]
 
Il Museo nazionale di Castello Pandone espone opere d'arte provenienti principalmente da chiese e collezioni molisane,. Accanto a queste sono inserite nel percorso museale opere provenienti dai depositi del [[Museo nazionale di Capodimonte|Museo di Capodimonte]] e [[Museo nazionale di San Martino|Museo di San Martino]] a Napoli, della [[Gallerie nazionali d'arte antica|Galleria Nazionale d'Arte Antica]] di Roma e del [[Reggia di Caserta|Palazzo Reale di Caserta]]. Il percorso è concepito come una linea del tempo che, partendo dalle testimonianze pittoriche provenienti da Santa Maria delle Monache di Isernia, risalenti al VII secolo, giunge all'inizio del XX secolo con le xilografie, le fotografie e gli acquerelli raffiguranti il territorio molisano della ''Collezione Musa'', donata dagli eredi.
 
Si possono ammirare esemplari eccezionali di scultura, statuaria e oreficeria dei secoli XIV e XV provenienti da diverse chiese molisane, quali il ''Polittico della Passione'' in alabastro della Chiesa dell'Annunziata di Venafro, il Cristo ligneo della Chiesa di San Giorgio di Campobasso e la ''Madonna con Bambino'' della Chiesa di Santa Maria della Strada di Matrice (CB). Seguono opere provenienti dalle chiese di Venafro quali l'''Assunzione della Vergine'' della scuola di [[Teodoro d'Errico]], le opere pittoriche del XVI e XVII secolo e la statua processionale della ''Madonna del Rosario'' con abito in broccato d'oro di finissima sartoria napoletana. Di particolare importanza è la ''Collezione Giuliani'', acquistata dallo Stato nel 1990 e oggi esposta a rotazione nelle sale del museo e costituita da opere grafiche tra cui disegni, stampe e bozzetti.
 
TraFra le opere di maggior rilievo si segnalano
 
* frammenti dell'affresco del VII secolo dell'ex [[monastero di Santa Maria delle Monache]] di [[Isernia]].
* affresco dei santi ''Bartolomeo e Michele'' della [[chiesaChiesa di Sant'Angelo (Montaquila)|Chiesa di Sant'Angelo]] a [[Roccaravindola]], frazione di [[Montaquila]].
*[[Scultura gotica|scultura trecentesca]] della Madonna col Bambino della [[Chiesa di Santa Maria della Strada (Matrice)|chiesa di Santa Maria della Strada]] a [[Matrice (Italia)|Matrice]].
* Il [[polittico]] con scene della ''Passione'', della [[Chiesa dell'Annunziata (Venafro)|chiesa dell'Annunziata]] di Venafro, realizzato in [[alabastro]] nel XV secolo da una bottega inglese (bottega di Nottingham).
*''Pan e Siringa'', opera attribuita a [[Luca Giordano]], allievo di [[Jusepe de Ribera]], [[Pietro da Cortona]], [[Tiziano Vecellio|Tiziano]], [[Paolo Veronese]], di [[Francesco Solimena]], di [[Giovanni di Lanfranco]] ed un disegno della Madonna col Bambino di [[Mattia Preti]].
*disegno della Madonna col Bambino di [[Mattia Preti]].
*''Madonna col Bambino e san Nicola da Tolentino'' della [[chiesa di Sant'Agostino (Venafro)|chiesa di Sant'Agostino]] di Venafro, di [[Nicola Maria Rossi]].
*''Miseri del Rosario'' della [[chiesa di Sant'Agostino (Venafro)|chiesa di Sant'Agostino]] di Venafro di un anonimo seguace di [[Francesco De Mura]].
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== Il percorso di visita ==
=== Il piano nobile - I cavalli di Enrico Pandone ===
Il conte Enrico Pandone trasformò il castello in una dimora signorile e fece affrescare ogni ambiente del piano nobile con la raffigurazione dei suoi cavalli, gli stalloni delle scuderie reali che egli stesso allevava.

La decorazione con il ciclo dei cavalli di Enrico Pandone, visitabile nel piano nobile del castello, per la sua unicità, offre al visitatore un percorso interessante sotto diversi punti di vista: sia per la peculiare tecnica esecutiva, ossia intonaco a rilievo affrescato, esia per la probabile provenienza napoletana della bottega incaricata dell'impresa. Ogni esemplare presenta: il monogramma del contedi Enrico, (una H circoscritta), il morso illusionistico del cavallo, appeso ada un chiodo, e una didascalia che indica il nome del cavallo, la razza, l'età e i destinatari, per lo più nobili italiani.

Le iscrizioni permettono di capire la fitta rete di relazioni sociali del conte EnricoPandone. Di particolare rilievo è il cavallo regalato all'imperatore [[Carlo V d'Asburgo|Carlo V]]. Successivamente la famiglia Lannoy ridecorò il castello, cancellando la memoria della decaduta famiglia Pandone. Nel salone di rappresentanza, la sala più ampia del piano, si legge bene la successione spazio-temporale degli affreschi delle varie epoche.: Moltimolti sono gli schizzi, i disegni, le caricature e le iscrizioni (come quelle del salone), o anche la conta delle giornate lavorative che si leggono sugli strati preparatori della decorazione pittorica, in parte rimossa a ''damnatio memoriae'' del conte EnricoPandone.
 
==Bibliografia==
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*AA. VV.,''Venafro. Castello Pandone. Guida breve, Museo Nazionale del Molise'', Campobasso 2013.
 
*AA. VV., ''Scatti nella memoria. Paesaggi archeologici nelle immagini di Romeo Musa 1923- 1933'', a cura della Soprintendenza per i beni archeologici del Molise, Venafro 2015.
AA. VV.,''Venafro. Castello Pandone. Guida breve, Museo Nazionale del Molise'', Campobasso 2013.
*C. BIRROZZI, D. MACKENNA, D. FERRARA, ''Con Diletta e gli artisti sui sentieri. Sfide del contemporaneo nei territori del Molise'', Venafro 2014.
 
*G. G. BORRELLI, D. CATALANO, R. LATTUADA, ''Oratino. Pittori scultori e botteghe artigiane tra XVII e XIX secolo'', Napoli 1993.
AA. VV., ''Scatti nella memoria. Paesaggi archeologici nelle immagini di Romeo Musa 1923- 1933'', a cura della Soprintendenza per i beni archeologici del Molise, Venafro 2015.
*S. CAPINI, D. CATALANO, G. MORRA, ''Venafro'', Istituto Regionale per gli Studi Storici del Molise «V. Cuoco», Soprintendenza archeologica e per i beni ambientali, architettonici, artisti e storici del Molise, Isernia 1996.
 
*F. DELLA VENTURA, D. FERRARA, ''“Fe dipingere del vivo i più perfetti i più perfetti e più graditi cavalli”: Enrico Pandone e il ciclo affrescato nel Castello di Venafro'', in M. FRATARCANGELI (a cura di), ''Dal cavallo alle scuderie. Visioni iconografiche e rilevamenti architettonici'', atti del convegno internazionale di studi, 12 aprile 2013, Frascati, Museo Tuscolano, Scuderie Aldobrandini, Roma 2014, pp. 65–80.
C. BIRROZZI, D. MACKENNA, D. FERRARA, ''Con Diletta e gli artisti sui sentieri. Sfide del contemporaneo nei territori del Molise'', Venafro 2014.
*I. DI IANNI, R. FULCOLI, M. DELLA MOGLIE, G. IULIANO, M. TORTOLA, ''Il Medioevo molisano attraverso Torri, Castelli, Palazzi e Fortificazioni'', Catalogo della mostra, Ministero per i Beni e le Attività Culturali, Soprintendenza per i beni archeologici, architettonici, per il paesaggio, per il patrimonio storico-artistico e demoetnoantropologico del Molise, Isernia 2001.
 
*A. DI NIRO, ''I luoghi della cultura del Molise'', a cura del Segretariato regionale per il Molise, Viterbo 2019, pp. 29–42.
G. G. BORRELLI, D. CATALANO, R. LATTUADA, ''Oratino. Pittori scultori e botteghe artigiane tra XVII e XIX secolo'', Napoli 1993.
*M. FRATARCANGELI, ''Dal cavallo alle scuderie. Visioni iconografiche e architettoniche'', Roma 2014.
 
*G. MORRA, ''Profilo storico della città'', in G. MORRA, F. VALENTE (a cura di), ''Il Castello di Venafro. Storia arte Architettura'', Foggia 1993, pp. 9–19.
S. CAPINI, D. CATALANO, G. MORRA, ''Venafro'', Istituto Regionale per gli Studi Storici del Molise «V. Cuoco», Soprintendenza archeologica e per i beni ambientali, architettonici, artisti e storici del Molise, Isernia 1996.
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*F. VALENTE, ''Vicende architettoniche ed artistiche'', in G. MORRA, F. VALENTE (a cura di), ''Il Castello di Venafro. Storia arte Architettura'', Foggia 1993, pp. 85–141.
F. DELLA VENTURA, D. FERRARA, ''“Fe dipingere del vivo i più perfetti i più perfetti e più graditi cavalli”: Enrico Pandone e il ciclo affrescato nel Castello di Venafro'', in M. FRATARCANGELI (a cura di), ''Dal cavallo alle scuderie. Visioni iconografiche e rilevamenti architettonici'', atti del convegno internazionale di studi, 12 aprile 2013, Frascati, Museo Tuscolano, Scuderie Aldobrandini, Roma 2014, pp. 65–80.
 
I. DI IANNI, R. FULCOLI, M. DELLA MOGLIE, G. IULIANO, M. TORTOLA, ''Il Medioevo molisano attraverso Torri, Castelli, Palazzi e Fortificazioni'', Catalogo della mostra, Ministero per i Beni e le Attività Culturali, Soprintendenza per i beni archeologici, architettonici, per il paesaggio, per il patrimonio storico-artistico e demoetnoantropologico del Molise, Isernia 2001.
 
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F. VALENTE, ''Vicende architettoniche ed artistiche'', in G. MORRA, F. VALENTE (a cura di), ''Il Castello di Venafro. Storia arte Architettura'', Foggia 1993, pp. 85–141.
 
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==Collegamenti esterni==
*[http://www.castellopandone.beniculturali.it/il-museo Sito ufficiale]
*[https://www.musei.molise.beniculturali.it/musei?mid=214&nome=museo-nazionale-di-castello-pandone Pagina sul sito dei musei del Molise]
 
*[https://www.musei.molisemolisevirtuale.beniculturali.it/musei?mid=214&nome=museo-nazionale-di-castello-pandone360/index.html Pagina sul sito Molise Virtuale]
 
https://molisevirtuale.beniculturali.it/360/index.html
 
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