Provincia autonoma di Bolzano: differenze tra le versioni

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;Annessione all'Italia
In seguito alla vittoria italiana eed loallo sfaldamento dell'Impero austro-ungarico il [[Trattato di Saint-Germain-en-Laye (1919)|Trattato di Saint-Germain]] confermò, contro le proteste della popolazione locale, il passaggio dell'Alto Adige al Regno d'Italia, il [[10 settembre]] [[1919]]. Tirolo venne diviso tra due stati: la parte meridionale del Tirolo (Sudtirolo o Alto Adige) viene assegnata all'Italia, la parte nord ed orientale rimase parte dell’Austria. Dopo aver istituito un governatorato civile, guidato da [[Luigi Credaro]], l'annessione territoriale fu formalizzata nel corso del 1920 dai due parlamenti austriaco e italiano, nonostante una petizione sudtirolese ne chiedesse la revisione. Il 9 maggio 1920 fu organizzata a Merano dal [[Deutscher Verband]] una grande manifestazione per l'autonomia del territorio germanofono, evento seguito da ca 15.000 partecipanti che scandirono il «Los von Trient!» («Via da Trento»), rifiutando l'istituzione di una provincia unica per la [[Venezia Tridentina]] (la provincia di Trento) e chiedendo un'ampia autonomia per la parte germanofona. Le richieste non furono prese in considerazione dal governo italiano. L'Italia liberale seguì nei primi anni di governo una politica di integrazione della popolazione germanofona, non dando seguito alle richieste più oltranziste di un'[[italianizzazione]] radicale, voluta invece fortemente da [[Ettore Tolomei]].<ref>Ulrike Kindl e Hannes Obermair, ''Die Zeit dazwischen. Südtirol 1918–1922: Vom Ende des Ersten Weltkrieges bis zum faschistischen Regime / Il tempo sospeso. L'Alto Adige nel periodo tra la fine della Grande Guerra e l'ascesa del fascismo (1918–1922)'', Merano: Edizioni alphabeta Verlag, 2020. ISBN 978-88-7223-365-8</ref>
 
;Fascismo