Rajasimha I di Sitawaka: differenze tra le versioni

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===Giovinezza e ascesa al trono===
 
Figlio del re Mayadunne e di una delle sue concubine favorite, Rajasimha nacque nel palazzo reale di Omgon. Le nutrici lo descrissero come un bambino ubbidiente e curioso, ma, una volta diventato adolescente, iniziò ad adottare una serie di comportamenti poco consoni per la dignità di un principe: insieme a un gruppo di altri giovani nobili e dignitari, nonché ai suoi fratelli più grandi, si dava a folli bagordi notturni e al gioco, abbandonandosi alla lascivia sia con donne che con uomini. La situazione andò avanti in questo senso per qualche anno, finché suo padre decise di intervenire. Pare che la goccia che fece traboccare il vaso fossesia stato uno scandalo particolarmente grave scoppiato a corte: sappiamo molto poco su di esso, forse un rapporto incestuoso, ma è certo che fu coinvolta pure sua sorella, la principessa Manmianmnag. Mentre questa fu [[decapitazione|decapitata]], Rajasimha fu mandato sotto le armi in una lontana provincia orientale, lontano dalla masnada di amici che, secondo il padre, lo avevano traviato a corte. Come soldato, il giovane vi assolveva il compito di aiutante di un generale, il quale doveva istruirlo sulle tattiche militari. Pare però che si dedicasse più che altro a cercare fanciulle da gettare tra le braccia del suo superiore perché questo lo lasciasse più libero. Ciò fu una dimostrazione che l'esperienza militare non gli servì a niente, e lo stesso principe, che rimase ribelle, non perdonò mai il padre per averlo allontanato dalla corte reale in un momento per lui così piacevole mandandolo in un luogo tanto lontano.
 
Fu però proprio sfruttando un periodo di malattia del padre che riuscì a tornare a corte, dopo sette anni di vita da coscritto. Deciso a non allontanarsi più dal palazzo per tornare soldato, nel 1571, approfittò di un momentaneo delirio febbrile del padre, ne dichiarò l'infermità e una volta destituitolo prese la reggenza del regno, durante la quale, pur non essendo formalmente re poiché tale titolo rimaneva al padre, incominciò a comportarsi come tale. Quando dopo alcuni giorni il padre guarì dal suo delirio febbrile, il figlio lo imprigionò in una segreta della fortezza di Dor Bar, lontano dalla corte, perché tutti credessero che la reggenza fosse motivata e la destituzione legittima. Mayadunne rimase così confinato in cella per dieci anni fino a che fu lasciato morire di sete nel 1581 in modo che non ci fossero segni di violenza sul corpo e la morte sembrasse naturale. Fu allora che Rajasimha assunse finalmente anche ufficialmente il titolo di re.