Allofono: differenze tra le versioni

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In [[lingua italiana|italiano]] un esempio lampante è rappresentato dal fonema {{IPA|/n/}}, che possiede ben quattro allofoni. Se si considerano, per esempio, le parole ''naso'', ''Gianpaolo'', ''conca'' e ''anfibio'', in ognuna di esse il fonema {{IPA|/n/}} è realizzato in realtà utilizzando [[Fono|foni]] diversi. Il primo è effettivamente {{IPA|[n]}} ([[nasale alveolare]]), mentre gli altri sono realizzati rispettivamente {{IPA|[m]}} (nasale bilabiale, esistente anche come fonema e scritto "m"), {{IPA|[ŋ]}} (nasale velare), {{IPA|[ɱ]}} (nasale labiodentale). Di questi foni, solo uno, {{IPA|[m]}} ,è anche, in altri contesti, fonema: gli altri risultano esclusivamente dal cambiamento del punto di articolazione del fonema, influenzato dai fonemi adiacenti.
 
Fra gli esempi precedenti -per il resto splendidamente illuminanti- non sembra però corretto quello riferito al nome 'Gianpaolo', perché questo esiste anche nella variante 'Giampaolo', cioè col fonema /m/, forse anche più comune e di pronuncia più facile, e quindi variante usata in preferenza, parlando distrattamente o non conoscendo la variantequella esatta; ma se il nome esatto è noto e si parla con attenzione, il fonema /n/ in 'Gianpaolo' sembra invariabilmente reso con il fono nasale velare, esattamente come nel successivo esempio 'conca'. Né sembra di ricordare altri vocaboli nei quali il fonema /n/ si pronunci come fono [m].
 
Per continuare con gli esempi, in ''panca'' e ''valanga'' il fono nasale velare {{IPA|[ŋ]}} è foneticamente differente dalla {{IPA|/n/}} di ''pane'' ({{IPA|[n]}}, alveolare: {{IPA|/ˈpane/}} {{IPA|[ˈpaːne]}}) e, anche se si pronunciasse {{IPA|[ˈpãɑ̃ŋɘ]}}, non distinguerebbe una nuova [[parola]] per i parlanti italiani. In {{IPA|/ˈpanka/}} {{IPA|[ˈpaŋka]}} e {{IPA|/vaˈlanga/}} {{IPA|[valaŋga]}} il carattere velare di {{IPA|/n/}} è determinato dalla consonante velare che segue ({{IPA|[k]}} o {{IPA|[ɡ]}}); si parla dunque di "allofono contestuale" (o di "tassofono") del fonema {{IPA|/n/}}.