Saraceni: differenze tra le versioni

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Le [[Baleari]] vengono conquistate definitivamente alla causa omayyade andalusa nel [[902]].
 
=== La conquista della Sicilia e le incursioni nell'Italia meridionale e in Sardegna ===
{{vedi anche|Storia della Sicilia islamica|Ducato di Napoli}}
[[File:Anonimo - Santa Chiara scaccia i saraceni - 1630 - San Marino.JPG|thumb|Anonimo marchigiano, (1630 ca) <br>[[Santa Chiara]] caccia i saraceni<br>[[Museo di Stato di San Marino]]]]
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Nel [[1002|1003]] il [[Dogi della Repubblica di Venezia|Doge]] [[Pietro II Orseolo|Pietro Orseolo II]] guidò con successo una flotta di 100 navi contro i Saraceni che assediavano [[Bari]] da mesi. Come ringraziamento fu edificata la [[Chiesa di San Marco dei Veneziani]] a Bari vecchia.
 
La [[Sardegna]] non era sfuggita alle incursioni saracene e nel [[1016]], dopo essere stata oggetto di scorribande di corsari, l'[[emiro]] [[Mujāhid al-Āmirī|Mujāhid al-ʿĀmirī]] di [[Dénia|Denya]] (noto in italiano come ''Musetto''), dalle [[Baleari]], ne tentò l'occupazione senza riuscirci; nel [[1022]] altri saraceni effettuarono nuovi tentativi, sino a che nel [[1052]] i [[giudicati sardi|giudicati indigeni]], alleatisi con i [[Repubblica di Pisa|pisani]] ed i [[Repubblica di Genova|genovesi]], dopo lunghi e sanguinosi combattimenti riuscirono a respingerne definitivamente gli assalti.
 
Dalla Sicilia nel IX secolo gli arabi continuarono a saccheggiare le coste dell'Italia meridionale, stabilendo anche nuove, occasionali, [[teste di ponte]], come a [[Agropoli]] o a [[Santa Severina]], che, nonostante il fallimentare intervento dell'Imperatore [[Ottone II]] (del [[982]]), durarono ancora per molto, venendo meno solo dopo il [[1036]], quando la morte dell'emiro siciliano di al-Akhal portò a un'irreversibile frammentazione del potere nell'isola. Dalla Sicilia furono cacciati nel [[1071]], dopo dieci anni di guerra, dai [[Normanni]].
 
PerLa catena di [[torri costiere]] lungo le coste del Tirreno, collegate fra loro a vista per scambiarsi segnali, avevano lo scopo di avvistare da lontano le navi corsare eper poter dare per tempo l'allarme alle popolazioni indifese, ma sorsero insolo queglinel anniXVI sullesecolo costeper delproteggersi Mediterraneodalla [[torriflotta costiere]]ottomana. e [[castello|castelli]],L'appellativo di cuiuso ancora oggi è possibile vedere numerosi resti, spesso localmente chiamate col generico appellativo dicomune ''torre saracena'' è scorretto.
 
=== La base in Provenza e le incursioni nell'Italia nord-occidentale ===