Saraceni: differenze tra le versioni

Contenuto cancellato Contenuto aggiunto
Riga 111:
 
Il controllo dei passi delle Alpi consentiva ai mori anche l'imposizione di pedaggi o la cattura di ostaggi, il cui riscatto era una importante fonte di guadagno. Secondo Liutprando, tra il [[972]] e il [[973]], venne catturato un importantissimo ostaggio, il famoso e potente abate di [[abbazia di Cluny|Cluny]], [[san Maiolo]], che attraverso il passo del [[Gran San Bernardo]] si stava recando a Roma. L'episodio scatenò la reazione congiunta dei provenzali e dei piemontesi per una vittoria finale contro i mori. [[Guglielmo I di Provenza]] con l'aiuto, fra gli altri, di Arduino il glabro distrusse Frassineto, che venne infeudato a Gibellino Grimaldi. Non c'è concordanza sulla data dell'evento, avvenuto fra il 973 e il 983, forse nell'autunno del [[979]].<ref>Bruno Luppi, ''I Saraceni in Provenza, in Liguria e nelle Alpi Occidentali'', Istituto Internazionale di Studi Liguri, Bordighera, 1952 (ristampato da SASTE, Cuneo, 1973).</ref>
 
=== Le incursioni in Sardegna e nell'Italia centrale ===
 
La [[Sardegna]] non era sfuggita alle incursioni saracene e nel [[1005]] l'[[emiro]] [[Mujāhid al-Āmirī|Mujāhid al-ʿĀmirī]] di [[Dénia|Denya]] (noto in italiano come ''Musetto'' o ''Muscetto''), dalle [[Baleari]], ne tentò l'occupazione creando una base a [[Porto Torres]], utile per infestare il Tirreno. Nel [[1005]] attaccò anche [Pisa]] e nel [[1016]], distrusse la città di [[Luni]]. Solo nel [[1052]] i [[giudicati sardi|giudicati indigeni]], alleatisi con i [[Repubblica di Pisa|pisani]] ed i [[Repubblica di Genova|genovesi]], dopo lunghi e sanguinosi combattimenti, riuscirono a respingerne definitivamente i tentativi saraceni di insediamento in Sardegna.
 
== I Saraceni nella letteratura epico-cavalleresca ==