Saraceni: differenze tra le versioni

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=== Le incursioni in Sardegna e nell'Italia centrale ===
 
La [[Sardegna]] non era sfuggita alle incursioni saracene e nel [[1005]] l'[[emiro]] [[Mujāhid al-Āmirī|Mujāhid al-ʿĀmirī]] di [[Dénia|Denya]] (noto in italiano come ''Musetto'' o ''Muscetto''), dalle [[Baleari]], ne tentò l'occupazione creando una base a [[Porto Torres]], utile per infestare il Tirreno. Nel [[1005]] attaccò anche [[Pisa]] e nel [[1016]], distrusse la città di [[Luni]], cercando di stabilirvi una sua nuova base. Sollecitati e appoggiati militarmente dal [[[papa Benedetto VIII]], pisani e genovesi riunirono le forze e scacciarono Musetto non solo dalla toscana, ma anche, almeno temporaneamente, dalla Sardegna.<ref>Muratori, ''Annali'', 1017.</ref> Musetto, tuttavia, stabilì una nuova base a [Bona]], nell'Africa settentrionale e con una nuova flotta riprese a fare incursioni nel Tirreno, fra cui l'assalto a [[ Civitavecchia]] nel [[1023]]. Solo nel [[1034]] i Pisani fecero una contro-offensiva a Bona, riuscendo, pare ad ammazzarlo, ormai ottantaquattrenne. Infine, nel [[1052]] i [[giudicati sardi|giudicati indigeni]], alleatisi con i [[Repubblica di Pisa|pisani]] ed i [[Repubblica di Genova|genovesi]], dopo lunghi e sanguinosi combattimenti, riuscirono a respingerne definitivamente i tentativi saraceni di insediamento in Sardegna.
 
== I Saraceni nella letteratura epico-cavalleresca ==