Cappella di Santo Staso: differenze tra le versioni

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La '''cappella di Santo Staso''' (variazione [[dialettale]] del nome [[Eustachio]]<ref name="cappella">{{Cita|Zirioni, 1990|p. 107}}.</ref>) è un ex [[Chiesa (architettura)|luogo di culto]] [[Chiesa cattolica|cattolico]] [[rurale]] di [[Acquaviva delle Fonti]], nella [[città metropolitana di Bari]]. È sita in via Sant'Eustachio, nell'omonima contrada.
 
== Storia ==
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Come si evince dallo ''Stato delle Chiese di Acquaviva nel 1717'', già nel [[1717]] la cappella non era più adibita al culto. Nel medesimo testo è documentata la presenza, all'interno del sacello, di [[Affresco|affreschi]] murari, sebbene già in stato di logoramento, di un [[altare]] con un'immagine di [[Eustachio (martire)|sant'Eustachio]], anch'essa dipinta sul muro, e di una [[copertura]] a [[cupola]]<ref name="cappella"/>.
 
Essa è ancora citata nel [[1729]] nella ''Breve Storia delle Chiese di Acquaviva nell'anno 1729''<ref>{{Cita testo|lingua=la|autore=Gerolamo Tommaso Rosa|titolo=Sciagraphia Ecclesiarū Aquævivæ Ann.D.1729|titolotradotto=Breve Storia delle Chiese di Acquaviva nell'anno 1729|editore=|città=|data=1729|postscript=nessuno|traduttore=Francesco Liddi}}, in {{Cita libro|autore=[[Sante Zirioni]]|illustratore=Vito Iusco|titolo=Acquaviva Sacra e Antica - Chiese, iscrizioni, mappe, mura, neviere dalle origini al XIX secolo|anno=1979|editore=Tipografica Meridionale|città=Cassano delle Murge|p=62|SBN=IT\ICCU\BRI\0447069}}</ref>, scritta dal canonico Gerolamo Tommaso Rosa, e tra alcuni beni di un [[catasto onciario]] del [[1751]]<ref name=":0">{{Cita|Zirioni, 1990|p. 108}}.</ref>.
 
Successivamente è stata adibita a deposito agricolo, mentre attualmente è in stato di abbandono.
 
Dell'ex cappella rimangono solo le pareti laterali. Infatti la cupola e l'abside, semidirute, furono abbattute definitivamente nel [[1935]]<ref name="cappella" />. Inizialmente la cupola fu sostituita da un tetto a [[Falda (tetto)|falda]] singola in assi di legno coperte da [[Tegola|tegole]]<ref name=":0" />, mentre oggigiorno la fabbrica è priva di copertura. L'originario ingresso fu murato, aprendone un altro dove prima era collocato l'altare<ref>{{Cita|Zirioni, 1990|pp. 106 e 108}}.</ref>, ovvero sulla parete opposta.
 
== Descrizione ==