Policy (politica): differenze tra le versioni

Contenuto cancellato Contenuto aggiunto
mNessun oggetto della modifica
Nessun oggetto della modifica
Riga 1:
{{S|politica}}
Con '''policy''' si intende la [[politica pubblica]], "reale", contrapposta alla ''[[politics]]'' che invece soggiacefa riferimento a meri rapporti di forza, su base ideologica, tra [[forze politiche]] e leader. I due significati non sono distinguibili in [[Lingua italiana|italiano]] perché nel nostro vocabolario entrambi i significati ricadono sotto il termine generico di "[[politica]]". La differenziazione del termine infatti appartiene in origine al lessico della politica statunitense e della cultura locale fortemente pragmatica.
 
Vi è una apposita disciplina che si occupa degli studi in questo campo. Essa prende diversi nomi (anche questi evidentemente non traducibili): ''[[policy studies]]'', ''[[policy inquiry]]'', ''[[policy choise]]'' o anche più semplicemente ''[[public policy]]''.
 
Le policy aziendali sono diffuse anche nei soggetti di diritto privato, italiano e internazionali. Sono atti di natura (auto)regolamentare, che stabiliscono in forma scritta diritti e obblighi fra la società e i suoi ''[[stakeholder]]'': lavoratori, sindacati, clienti, fornitori.
 
==''Policy making''==
{{W|economia|novembre 2019|argomento2=politica}}
 
Riga 12:
Si tratta di una precauzione politica: si sceglie di dare via libera ad una scelta solo dopo aver stabilito forme decisionali trasparenti e con il coinvolgimento dei cittadini.
 
Studiare le politiche pubbliche significa accorgersi della loro esistenza considerando la possibilità di collegare tra loro diversi eventi che riguardano uno stesso problema di rilevanza collettiva. In Italia è diffusa l'idea che [[politica]] nel senso di ''[[politics]]'' e politica nel senso di ''policy'' siano due aspetti di uno stesso fenomeno.
 
Anche se le leggi e le politiche pubbliche hanno ampi margini di sovrapposizione (soprattutto in [[Italia]]), [[procedimento legislativo]] (in [[lawlingua makinginglese|inglese]] ''law making'') e ''policy making'' non coincidono né concettualmente né praticamente. Il merito dei '''policy makers''' è la capacità di ottenere risultati senza ricorrere a innovazioni legislative, ma semplicemente attraverso un migliore coordinamento delle risorse disponibili.
 
Le politiche pubbliche comportano l'uso consapevole di un ventaglio di risorse e tecnologie molto più largo della potestà legislativa, incidendo molto di più sui risultati che sull'emanazione di volontà legislative formali.
 
Politica pubblica è un termine molto inclusivo e la tipologia di interventi di cui possono servirsi i ''policy makers'' è molto vasta. Gli approcci manageriali tradizionali si basano sulla necessità di operare una distinzione tra i fini (individuati democraticamente attraverso la politica: ''[[politics]]''), e i mezzi (valutati in base a una razionalità tecnica: ''policy''). All'estremo opposto vi è il concetto di ''[[governance]]'', ovvero l'ambizione di plasmare intenzionalmente la sfera del pubblico controllandone le tensioni.
 
==Bibliografia==