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Quando diverse [[impresa|imprese]] stipulano tale accordo, detto ''accordo collusivo'', esse formano un [[cartello]]. Tale è ad esempio l'[[Organizzazione dei Paesi esportatori di petrolio]], o altri casi di accordi tra compagnie [[multinazionali]] del settore alimentare. Esso è nella maggior parte dei casi di tipo tacito ([[collusione tacita]]): le imprese cessano di farsi concorrenza sul prezzo al fine di massimizzare il [[profitto]] incrementando la leva della [[produttività]] o della ricerca e sviluppo di nuovi prodotti/servizi<ref>{{Treccani|opec|OPEC|accesso=8 febbraio 2017}}</ref><ref>{{Treccani|collusione|collusione|accesso=8 febbraio 2017}}</ref><ref>{{Treccani|collusione|collusione|v=sì|accesso=8 febbraio 2017}}</ref>.
==La collusione nella
Per comprendere gli effetti di questo comportamento si può analizzare una situazione semplificata, nella quale due aziende ([[duopolio]]) producono lo stesso identico prodotto. <math>P(Y_1+Y_2)</math> è la funzione di domanda inversa, che mostra la relazione tra il livello di ''[[output (economia)|output]]'' <math>Y</math> immesso sul mercato dalle due imprese e il prezzo <math>P</math> con cui può essere venduto. La somma dei ricavi delle due imprese è uguale alla moltiplicazione tra il prezzo e la somma degli ''output'' <math>P(Y_1+Y_2)[Y_1+Y_2]</math>. I [[profitto|profitti]] complessivi si calcolano con la differenza tra i ricavi e il costo sostenuto dalle due imprese per produrre quel livello di ''output'' (<math>C_1(Y_1)</math> e <math>C_2(Y_2)</math>).
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