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Già una ventina d'anni prima il governo aveva manifestato un evidente interesse per questa strada predisponendone un preciso piano di "riqualificazione". Il progetto prevedeva la pavimentazione del tracciato e l'eliminazione dei ''revezene'', le falde dei tetti sporgenti a tettoia sulle calli, e la loro sostituzione con grondaie nonché l'eliminazione di tutte le sporgenze posticce installate dalle botteghe compresi i banchi esterni. Un fatto rilevante ad indicare l'interesse pubblico è il totale accollamento delle spese al governo senza chiedere, come d'uso, un contributo ai proprietari. Venivano anche indicate come esempio da seguire le case donate dal doge [[Pietro Ziani]] all'[[Basilica di San Giorgio Maggiore|abbazia di San Giorgio]], già risistemate a spese del comune<ref>Elisabeth Crouzet Pavan in {{cita|Architettura gotica 2000}}, p. 273.</ref>.
Per quanto riguarda la lastricatura è forse la prima volta per una calle
canoni da acqua
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