Fara Gera d'Adda: differenze tra le versioni

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Nel [[1871]] Massari Melzi, dopo quasi trecento anni, venne riannessa a Fara.<ref name=SdFara/>
 
È alla fine del [[XIX secolo]] che viene edificato il Linificio Canapificio Nazionale che cambierà per sempre la geografica fisica e la demografia cittadina.<ref name=SdFara/>
 
A fine XIX e inizio [[XX secolo]] vi furono diversi scioperi con interventi delle autorità che inviarono l'esercito e i carabinieri.<ref name=SdFara/> Dominanti in consiglio comunale sono stati i popolari e vi era solo una sparuta minoranza di consiglieri di area socialista.<ref name=SdFara/>
 
Nel corso degli [[anni 1920|anni '20]] l'amministrazione comunale fu fatta dimettere da fascisti provenienti da altri comuni che definirono il sindaco e la giunta "ormai superati".<ref name=SdFara/>
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===Architetture religiose===
====Basilica Autarena====
La [[Basilica Autarena di Fara Gera d'Adda|Basilica Autarena]], edificata nel corso del [[VI secolo]] dai [[Longobardi]], svolse inizialmente la funzione di edificio di culto ariano e, dal [[VII secolo]], cattolico, venendo intitolata a Sant'Alessandro. Di essa rimane la struttura ed un pulpito. La chiesa è sconsacrata dal [[XVI secolo]] ma ha sempre svolto un ruolo importante nella comunità quando, ad esempio, divenne un [[ospedale]] di riabilitazione dei malati nel corso della [[prima guerra mondiale]].
 
====Chiesa parrocchiale di Sant'Alessandro====
La chiesa parrocchiale, intitolata a Sant'Alessandro, risale al [[XVI secolo]]. Riedificata due secoli più tardi e ristrutturata più volte, presenta un buon numero di opere pittoriche, tra le quali spiccano i 15 quadri raffiguranti la [[Via Crucis]] opera di [[Francesco Cavagna]], figlio di [[Gian Paolo Cavagna|Gian Paolo]]. La chiesa subì un ampliamento nel [[1933]], nel [[1938]] fu dotata di un organo costruito dalla ditta cremasca Tamburini e nel [[1948]] vennero fuse ed installate 8 campane della ditta Ottolina, su iniziativa dell'arciprete don Antonio Terraneo.
 
====Palazzo dei Vescovi====
Il Palazzo dei Vescovi, residenza utilizzata appunto dai vescovi della città di Bergamo prima che il paese passasse, nel [[XVIII secolo]], sotto la giurisdizione della diocesi di [[Milano]]. Oggi è sede della [[biblioteca]] comunale.
 
===Architetture civili===
====Linificio Canapificio Nazionale====
Lo stabilimento, edificato a fine [[XIX secolo]] per lo sfruttamento delle acque del fiume ai fini della produzione di tessuti di Lino[[lino]] e Canapa[[canapa]], è stata la principale fonte di lavoro del paese fino alla sua chiusura a fine [[XX secolo]].<ref name=SdFara/>
 
=== Aree naturali ===
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=== Etnie e minoranze straniere ===
Gli stranieri residenti a Fara Gera d'Adda al 1º gennaio [[2018]] sono 724 e rappresentano il 9,0% della popolazione residente. I gruppi stranieri più rilevanti provengono da [[Albania]] e [[Romania]]<ref>{{cita web|url=https://www.tuttitalia.it/lombardia/48-fara-gera-d-adda/statistiche/cittadini-stranieri-2018/ |titolo=cittadini stranieri al 2018|accesso=23/01/2022}}</ref>.
 
==Cultura==
===Eventi===
Tra gli eventi più importanti abbiamo la festa patronale di Sant'Alessandro con i [[fuochi d'artificio]] sparati dal centro del fiume previa chiusura della passerella e in concomitanza la rassegna musicale Fara Rock.
 
== Amministrazione ==