Stazione di Carrara-Avenza: differenze tra le versioni

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|interscambio = [[Autobus]] urbani ATN e interurbani, taxi
|vicinanza = Centro storico di Avenza<br />[[Carrione|Torrente Carrione]]<br />[[Strada statale 1 Via Aurelia]]
|note = [[Stazione ferroviaria]] fino al 21 dicembre 2012
|pass_giorno = ~ {{formatnum:1500}} (2018)
|pass_anno = <!-- TODO -->
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}}
 
La '''stazione di Carrara-Avenza''', citata nei documenti di [[Rete Ferroviaria Italiana]] anche semplicemente come ''Carrara''<ref>{{cita|RFI FL 99|ppsez. 626.1.2 e 83|RFI_FL_99}}7.</ref><ref>{{cita|RFI FL 99 (2007)|pp1. 62 e 832|RFI_FL_99_(2007)RFI_FL_99}}.</ref> o alternativamente ''Carrara AV.''<ref name = "ACEI">{{cita|Istruzione ACEI||FS_ACEI_1993}}.</ref>, è una [[fermata ferroviaria]] posta sulla [[ferrovia Genova-Pisa]].
 
In passato svolse un ruolo di maggior importanza a servizio della città di [[Carrara]] e dell'adiacente zona industriale: fu località di diramazione con il breve tronco diretto a [[Stazione di Carrara San Martino|San Martino]], in seguito riutilizzato per il collegamento alla rete statale dalla [[Ferrovia Marmifera Privata di Carrara|ferrovia Marmifera]], e fino ai primi anni novanta fu anche collegata al [[Raccordi della Zona Industriale Apuana|sistema di raccordi]] della [[Farmoplant#Creazione della Zona Industriale Apuana (Z.I.A.)|Zona Industriale Apuana]], facente capo all'adiacente [[Stazione di Massa Zona Industriale|impianto di Massa Zona Industriale]]. Fu inoltre punto di interscambio con la [[tranvia Carrara-Marina di Carrara]] e in seguito con la [[filovia Carrara-Marinella di Sarzana]].
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=== Premesse ===
La storia della stazione iniziò ancor prima della sua costruzione, nel [[1861]], e fu piuttosto travagliata: rispetto ai progetti originari della Tirrenica, che prevedevano la tratta tra Massa e La Spezia in superficie e con le stazioni di [[Stazione di Massa Centro|Massa]], Avenza, [[Stazione di Sarzana|Sarzana]] e [[Stazione di La Spezia Scalo|La Spezia Valdellora]] con diramazione da Avenza a Carrara, i massesi e carrarini richiedevano che la stazione di Massa, al tempo distante dal centro abitato, venisse avvicinata e che la [[Ferrovia|strada ferrata]], andando verso Carrara, si dirigesse verso le colline che dividevano le due città e che fossero collegate direttamente tramite un traforo nella collina San Lorenzo.<ref name = "Bernieri41">{{cita|Bernieri|p. 41}}.</ref>
 
Tuttavia, alle richieste della popolazione si presentò un irrevocabile rifiuto da parte del ministro dei lavori pubblici. Ciò provocò malcontento seguito da diverse manifestazioni e tumulti.<ref name = "Bernieri42">{{cita|Bernieri|p. 42}}.</ref> A [[Massa (Italia)|Massa]] le controversie ferroviarie finirono il 1º novembre del [[1862]], quando arrivò alla [[Stazione di Massa Centro|stazione cittadina]] il primo treno inaugurale.<ref name="trenidicarta.it">{{Cita web|url = https://www.trenidicarta.it/aperture.html|titolo = Prospetto cronologico dei tratti di ferrovia aperti all'esercizio dal 1839 al 31 dicembre 1926|autore = Ufficio Centrale di Statistica delle Ferrovie dello Stato|wkautore = Azienda autonoma delle Ferrovie dello Stato|editore = Alessandro Tuzza|data = 1927|cid = Tuzza|accesso = 13 luglio 2021|dataarchivio = 22 maggio 2021|urlarchivio = https://web.archive.org/web/20210522061358/http://www.trenidicarta.it/aperture.html|urlmorto = no}}</ref> Di conseguenza il traforo non venne realizzato e la stazione di Massa rimase nell'ubicazione prevista dai progetti della linea.<ref name = "Bernieri45">{{cita|Bernieri|p. 45}}.</ref>
 
Anche a Carrara vi furono diverse problematiche riguardo alla costruenda ferrovia, come la collocazione della stazione di Avenza, se a destra o a sinistra del torrente [[Carrione]]. Secondo alcuni esperti dell'epoca, a sinistra sarebbe stata meno lontana dal centro mentre a destra sarebbe stata più comoda per il commercio dei marmi. Venne poi scelta la sponda destra in direzione mare.<ref name="Bernieri45"/>
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Nel 1987 la situazione dell'impianto cominciava a dare segni di precarietà, Angeloni lamentava come con l'entrata in vigore della nuova pianta organica per la dirigenza del movimento la stessa e quella di Massa Centro erano state declassate alla settima categoria (lasciando Massa Zona Industriale in ottava) e per Carrara-Avenza specificatamente erano state soppresse diverse fermate di treni viaggiatori, mentre per Massa Centro il compartimento di Firenze decise di ritirare l'automotore di stanza per le manovre; FS rispose che per Massa Centro erano in corso dei lavori di restauro per il fabbricato viaggiatori e di adeguamento per l'apparato centrale di stazione (di tipo ACEI) mentre l'automotore, effettivamente di scarsa utilità, era stato spostato a Massa Zona Industriale. Per Avenza erano in corso degli adeguamenti per i locali pubblici e per i prospetti esterni.<ref>{{cita web|url = http://www.senato.it/service/PDF/PDFServer/DF/265196.pdf|titolo = Risposte scritte ad interrogazioni (pervenute dal 16 dicembre 1986 al 2 gennaio 1987)|autore = Senato della Repubblica|data = 1987|pp = 2495-2498|accesso = 30 luglio 2021|dataarchivio = 30 luglio 2021|urlarchivio = https://web.archive.org/web/20210730090949/http://www.senato.it/service/PDF/PDFServer/DF/265196.pdf|urlmorto = no}}</ref>
 
Sul finire degli anni ottanta la stazione disponeva di:<ref name="FS_PS_1989"/><ref name="PlanimetriaFV"/><ref name="Itinerari_sicuriFS_Planimetria_70"/>
{| class="wikitable" style="margin-left:auto; margin-right:auto; width:65%;" <!-- TABELLA 1 ter -->
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=== Ubicazione e pendenze ===
IlL'asse del corpo principale della fermata si trova alla progressiva chilometrica 146+997,51<ref name="FS_PS_1989"/><ref name="FS_Planimetria_70"/><ref>{{cita|RFI FL 99|sez. 6.1.3, 7.1.3 (fiancate principali), appendice FL 99 (sigle complementari sensi pari e dispari)|RFI_FL_99}}.</ref> a 18 [[metri sul livello del mare]]<ref name = "Quadro50_1970">{{cita|Quadro 50 (1970)|pp. 165-167, 176-179, 181|Quadro50_1970}}.</ref><ref>{{cita libro|autore = Cristina Purger Lattanzi|titolo = Lizzatura & Marmifera|editore = Società Editrice Apuana|città = Carrara|anno = 1997|p = 126}}</ref>, in entrambe le direzioni Pisa e La Spezia la linea tende a scendere con una pendenza del 6 per mille (6‰ lato Pisa tra le chilometriche 145+992 e 146+792 e 6,5‰ lato La Spezia tra le progressive 147+270 e 147+976). Tali pendenze sono calcolate rispettivamente tra il ponte sul Carrione / segnale di protezione lato Pisa e ponte sul viale XX Settembre / segnale di protezione lato La Spezia (sulla planimetria entrambi ancora ad ala semaforica).<ref name="Itinerari_sicuriFS_Planimetria_70">{{cita|Itinerari sicuri RFI 2010||RFI_IT_Sic_2010}}.</ref>
 
=== Piazzale binari ===
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L'impianto era suddiviso, alla tempo della sua massima operatività, in due zone: centralizzata e a mano. La zona centralizzata si componeva di 6 binari di circolazione (da 1 a 5 e 1P, dove P sta per ''pari'') attrezzati con segnalamento luminoso fisso laterale e basso di manovra,<ref name = "ACEI_6">{{cita|Istruzione ACEI|p. 6|FS_ACEI_1993}}.</ref> la zona a mano comprendeva i binari 6 e 7 e tutte le varie aste di manovra e raccordi lato Pisa e La Spezia.<ref name = "FS_PS_1989"/><ref name = "ACEI_5"/> Tra tali zone era garantita l'indipendenza a mezzo di due [[Deviatoio|comunicazioni]] collocate ai rispettivi estremi e poste normalmente per il parallelismo.<ref name = "ACEI_5"/><ref group = "A">Per comunicazione s'intende una coppia di deviatoi posti su due binari attigui paralleli, collegati tra loro in modo da consentire il passaggio dall'uno all'altro binario, la posizione di parallelismo corrisponde alla disposizione nella posizione "normale" dei due deviatoi (ossia per il corretto tracciato), da {{cita web|url = https://epodweb.rfi.it/Modules/Documenti/WFInfoScheda.aspx?q=TmYx%2FHSR%2BxxQtL6on%2BjAMg%3D%3D|autore = Rete Ferroviaria Italiana - Direzione Tecnica|wkautore = Rete Ferroviaria Italiana|titolo = Istruzione per il Servizio dei Deviatori in uso sull'Infrastruttura Ferroviaria Nazionale|data = emesso il 30 luglio 2019|p = 54, art. 7 comma 8|accesso = 10 agosto 2021}}</ref> I binari dal terzo al settimo erano serviti da camminamenti in cemento per permettere di effettuare in sicurezza le operazioni di [[Manovra (ferrovia)|manovra]], formazione e verifica, e i conseguenti spostamenti sul piazzale da parte del personale di servizio addetto a tali operazioni.<ref name="Itinerari_sicuri">{{cita|RFI "itinerari sicuri" 2010||RFI_IT_Sic_2010}}.</ref>
 
Vi erano anche altri binari tronchi per lo stazionamento di materiale rotabile e altri che davano accesso a strutture come il ponte a bilico con la sagoma limite, la rimessa e la fu [[sottostazione elettrica]]; erano presenti inoltre vari [[Raccordo ferroviario|raccordi]] con aziende collocate nelle vicinanze del piazzale (Carlo Telara, FortiMarmi, Vulcania, Du Borck, IMEG, Frugoli e SIMA) il che rendevano l'impianto uno scalo terminale di tipo raccordato a tutti gli effetti. Lato Pisa era localizzato un piazzale completamente a mano, denominato "campagna", dedicato ad ulteriori quattro aziende (Spintermar, Montecatini Calciocianamide, Cementerie Apuane e Fibronit) servite da altrettanti raccordi, oltre che la continuazione del binario 1P verso il sistema di raccordi della Zona Industriale Apuana.<ref name="FS_PS_1989"/>
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[[File:Stazione di Carrara-Avenza - Fabbricato Manovratori.jpg|miniatura|sinistra|L'ex ufficio e casello FMC, riutilizzato come ufficio del [[Manovratore|servizio manovra]] fino ai primi anni 2000<ref name="FMC_PlanimetriaParziale"/>]]
 
La fermata disponeva, oltre alle varie strutture per il traffico merci, di altre strutture di servizio, alcune di esse relative alla Marmifera:<ref name="FS_Planimetria_70"/><ref name = "Itinerari_sicuri"/>
* ufficio e casello FMC,<ref name = "FMC_PlanimetriaParziale"/><ref group = "A" name="FMC">Acronimo di ''Ferrovia Marmifera Carrara''.</ref> utilizzato fino alla prima metà degli anni 2000 dal servizio [[Manovra (ferrovia)|manovra]];
* altri due fabbricati, di cui uno che ospita gli impianti elettrici, situati vicino al piano caricatore per la linea per Carrara e collegati fino a marzo 2006 alla banchina intermedia con un attraversamento a raso;<ref name="Itinerari_sicuri"/>
* alcuni edifici in prossimità del ponte ferroviario che scavalca il fiume [[Carrione]], uno adibito ad ufficio per il servizio lavori (indicato con la lettera "A" sulle planimetrie) con annesso un piccolo magazzino sulla sua destra, mentre un altro di più grandi dimensioni era il magazzino annesso vero e proprio. L'ufficio lavori venne poi demolito nel 2015 come conseguenza dei lavori di realizzazione della terza campata del ponte sul Carrione;
* un [[ponte a bilico]] a rotaia continua, con annesso fabbricato ospitante la bilancia;
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L'impianto venne sempre interessato da un forte traffico merci proveniente dalle cave attraverso la ferrovia Marmifera e la ferrovia Avenza-Carrara. Durante il periodo di maggiore attività il suo piazzale risultava spesso ingombro di convogli merci FS e FMC.<ref name="Atti 1881"/> Vi era inoltre anche il traffico proveniente dai raccordi della Zona Industriale Apuana e da diverse aziende poste nelle vicinanze con le quali era collegata tramite alcuni raccordi.<ref name="FS_PS_1989"/><ref name="Itinerari_sicuri"/><ref name="FS_Planimetria_70"/><ref name="QL_1998"/>
 
Con l'inaugurazione della stazione stessa e della Tirrenica, la produzione di marmo salì dalle {{M|60000|ul = t}} esportate nel 1861 alle {{M|107000|ul = t}} in 10 anni.<ref>{{cita web|url = https://www.google.it/books/edition/Annali_del_Ministero_di_agricoltura_indu/bE3JXeKuIbIC?hl=it&gbpv=1&dq=carrara+marmo&pg=RA1-PA104&printsec=frontcover|titolo = Annali del Ministero di agricoltura, industria e commercio. 1872, terzo trimestre|città = Roma|anno = 1873|p = 98|accesso = 16 agosto 2021}}</ref> L'attivazione della Marmifera nel 1876 diede un ulteriore slancio all'esportazione del marmo, come si evince dai documenti dell'epoca. Dall'inizio degli anni 1870 questa vide una crescita significativa grazie ai migliori mezzi di trasporto impiegati, in sostituzione della trazione animale, e al minor costo passando dalle quasi {{M|14000|ul = t}} totali del 1872 alle oltre {{M|45000|ul = t}} del 1884, circa {{M|31000|ul = t}} in più rispetto a dieci anni prima. Era in netta maggioranza l'esportazione di blocchi di marmo grezzo, anche se risultava essere presente il trasporto di materiale lavorato e segato sotto forma di lastre.<ref>Anni 1872-1879: {{cita web|url = https://www.google.it/books/edition/Notizie_statistiche_sulla_industria_mini/Pcc2AQAAMAAJ?hl=it&gbpv=1&dq=avenza&pg=PA222&printsec=frontcover|titolo = Notizie statistiche sull'industria minieraria in Italia dal 1860 al 1880|autore = Ministero d'agricoltura, industria e commercio - Direzione agricoltura|città = Roma|anno = 1881|p = 222|accesso = 12 agosto 2021}}</ref><ref>Anni 1880-1884: {{cita web|url = https://www.google.it/books/edition/Annali_di_agricoltura/0eomAQAAIAAJ?hl=it&gbpv=1&dq=avenza&pg=PA117&printsec=frontcover|titolo = Annali di agricoltura 1886. Rivista del servizio minerario 1884|autore = Ministero di agricoltura, industria e commercio|città = Firenze|anno = 1886|p = 117|accesso = 12 agosto 2021}}</ref>