Biomimesi: differenze tra le versioni

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{{S|biotecnologie}}
La '''biomimesi''' (''Biomimetics'', o ''Biomimicry'', in inglese) è una disciplina, di recente formazione, che studia e imita i processi biologici e [[Biomeccanica|biomeccanici]] della [[natura]] e degli esseri viventi come fonte di ispirazione per il miglioramento delle attività e tecnologie umane.<ref>{{Cita web|url=http://www.treccani.it/magazine/lingua_italiana/domande_e_risposte/lessico/lessico_194.html|titolo=Vorrei avere qualche informazione sull’etimologia del termine “biomimesi”. È un termine divenuto di uso comune?|sito=Treccani, l'Enciclopedia italiana|lingua=it-IT|accesso=2020-03-25}}</ref> La natura viene vista come [[modellizzazione|Modello]] (''Model''), Misura (''Measure''), e come Guida (''Mentor'') della progettazione degli oggetti e dei manufatti tecnici. Il nome di questo campo di studi deriva dall'antico greco: βίος, vita, e μίμησις, imitazione.
 
Gli organismi viventi hanno [[Evoluzione|evoluto]] strutture e materiali [[Adattamento|ben adattati]] nel tempo geologico attraverso la [[selezione naturale]]. La biomimetica ha dato vita a nuove tecnologie ispirate a soluzioni [[Biologia|biologiche]] su macro e nanoscala. Gli umani hanno esaminato la natura per trovare risposte ai problemi durante la propria esistenza, osservando come la natura abbia risolto problemi di ingegneria come capacità di autorigenerazione, tolleranza e resistenza all'esposizione ambientale, [[Idrofobia|idrofobicità]], autoassemblaggio e sfruttamento dell'energia solare. La biomimetica è quindi un processo interdisciplinare creativo tra la biologia e la tecnologia per risolvere i problemi umani per astrazione, il trasferimento e l'applicazione di conoscenze da modelli biologici.<ref>{{Cita pubblicazione|autore=Pierre-Emmanuel Fayemi|coautori=Tarik Chekchak, Giacomo Bersano, Nicolas Maranzana, Améziane Aoussat|anno=2015|titolo=Biomimétisme et supports méthodologiques,|rivista=Techniques de l’ingénieur|volume=|numero=|lingua=fr}}</ref>