Memento mori: differenze tra le versioni

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Seicento e collegamento con il ''tempus fugit''
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== Significato ==
Memento mori significa appunto “ricordati che devi morire”, gli antichi romani trascrivevano questa frase in vari luoghi per ricordarsi di doversi godere la vita.
La frase trae origine da una particolare usanza tipica dell'[[Roma (città antica)|antica Roma]]: quando un generale rientrava nella città dopo un trionfo bellico e sfilando nelle strade raccoglieva gli onori che gli venivano tributati dalla folla, correva il rischio di essere sopraffatto dalla [[superbia]] e dalle manie di grandezza. Per evitare che ciò accadesse, qualcuno alle sue spalle gli pronunciava la frase: «''Respice post te. Hominem te memento''» ("Guarda dietro a te. Ricordati che sei un uomo").<ref>[[Tertulliano]], ''Apologeticum'', [http://www.tertullian.org/latin/apologeticum_becker.htm XXXIII, 4], [http://www.tertullian.org/italian/apologeticum.htm trad. Onorato Tescari] (1951). L'usanza è ricordata anche da [[Epitteto]], ''Diatribe'', [https://archive.org/stream/ldpd_10922736_000#page/456/mode/2up III, 24, 85], che afferma: «Se bacerai il tuo bimbo, un fratello, un amico, non darti appieno alla rappresentazione e non permettere che l'effusione gioiosa avanzi quant'essa vuole ma tirala indietro, impediscila come quelli che stanno a tergo dei condottieri in trionfo e richiamano alla loro memoria che sono esseri umani» ([http://epitteto.com/files/EPITTETO%20OPERA%20OMNIA.pdf trad. Franco Scalenghe] {{Webarchive|url=https://web.archive.org/web/20160519043707/http://www.epitteto.com/files/EPITTETO%20OPERA%20OMNIA.pdf |data=19 maggio 2016 }}).</ref>