Curti (famiglia): differenze tra le versioni

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Nel XVI secolo i Curti di Gravedona con Giovanni Alessandro ebbero parte nel governo e nelle vicende politiche della piccola [[Repubblica delle Tre Pievi]] (costituita dai Comuni di Gravedona, [[Dongo]] e [[Sorico]]), ottenendo il privilegio di [[Inquartato|inquartare]] nel vessillo della Repubblica le proprie armi gentilizie<ref name="ref_B" />; il figlio Giovanni Andrea fu sindaco fiscale delle Tre Pievi superiori del lago di Como in nome di [[papa Pio IV]] ([[1564]], [[1574]], [[1575]]), e divenne il capostipite del ramo dei Curti di [[Milano]]<ref>Cfr. G.B. Di Crollalanza – Dizionario Storico – Blasonico delle famiglie nobili e notabili. Pisa, 1886 Vol.I , pagg. 344, 345</ref>. L'ultimo podestà di Gravedona fu Giorgio Curti, che risulta in carica nel [[1518]].
 
Lo stabilimento dei Curti da Gravedona a [[Milano]] si può assegnare al [[1247]], quando per sottrarsi alle lotte intestine che laceravano il paese nativo<ref>Si deve qui fare riferimento alla secolare contesa tra gli Stampa e i Canova per la supremazia su Gravedona. cfr. G. Stampa - Notizie storiche di Gravedona (Milano 1866)</ref>, emigrarono portando la loro dimora nella capitale d’Insubria, dove vennero ascritti trent’anni dopo nella Matricola degli Ordinari.
Un Francescolo sedette al [[Decurionato]] nel [[1388]] per la Parrocchia di S. Raffaele, e sotto il duca [[Giovanni Maria Visconti]] i Curti vennero privilegiati di esenzioni fiscali sopra i possedimenti della Contea di Omazzo, Casorate Primo e Rosate a compenso dei danni patiti in quelle loro terre, e per l’attaccamento dimostrato alla casa Ducale<ref>Cfr. G. Corti in Giornale Araldico Genealogico, pag. 96.</ref>. Con Decreto del 23 aprile [[1787]] dell’I.R. Consiglio di Governo fu riconosciuta l’antica e generosa nobiltà di questa famiglia, in persona dei fratelli Don Gerolamo e del Capitano Don Luigi. Secondo la genealogia provata nel 1787, il capostipite di questo ramo dei Curti fu il suddetto Giovanni Andrea, nativo di Gravedona e Sindaco Fiscale delle [[Repubblica delle Tre Pievi|Tre Pievi]] in nome del papa Pio IV<ref>Cfr. V. Spreti - Enciclopedia storico-nobiliare italiana. Vol I, pagg.678-679. </ref>.