Calogero Volpe: differenze tra le versioni

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==Controversie==
Il giornalista e scrittore [[Michele Pantaleone]] del quotidiano [[L'Ora]] lo definì mafioso in una sua pubblicazione alla fine degli anni Sessanta. Processato a Torino per calunnia, il giornalista socialista siciliano venne assolto <ref>{{Cita web|url=https://ricerca.repubblica.it/repubblica/archivio/repubblica/1996/10/11/vi-dico-nomi-dei-padri-della.html|titolo='VI DICO I NOMI DEI PADRI DELLA MAFIA'|data=11 ottobre 1996}}</ref>.
 
In un libro di memorie, l'onorevole democristiano [[Giuseppe Alessi (politico)|Giuseppe Alessi]] (primo [[Presidente della Regione Siciliana|Presidente della Regione siciliana]]) scrisse: {{citazione|[nel [[1944]]] Alla riunione del comitato provinciale si presentò un gruppo guidato dall'allora soltanto dottore Calogero Volpe, che accompagnava i rappresentanti dello schieramento del "Vallone", da lui capeggiato, fino allora vivacemente separatista e prosperato sotto il patronato del prefetto [Angelo] Cammarata; ora che prefetto era [[Salvatore Aldisio|[Salvatore] Aldisio]], quello schieramento col suo capo si era deciso ad entrare nel partito della Dc. Da parte mia non espressi alcuna opposizione di carattere personale verso i singoli: ma pretesi che ognuno presentasse singolarmente la domanda nelle sezioni, già costituite nei paesi del "Vallone". Il dottor Volpe fu preciso e deciso nella replica: tutto il gruppo entrava nel suo complesso organico, senza che il partito si permettesse di esaminare la posizione di ognuno dei componenti. Obiettai che in tal caso si trattava non già della richiesta dei singoli di entrare nel nostro partito, ma di una fusione tra due partiti; aggiunsi francamente che mi opponevo alla proposta così formulata, anche perché quello schieramento aveva dei contrafforti nell'onorata società, che a [[Mussomeli]] si esprimeva nella figura di [[Giuseppe Genco Russo|Genco Russo]]. Si badi, e lo sottolineo con vigore: dissi, e ancora affermo, che non intendevo esprimere giudizi di carattere morale o di carattere religioso, perché non ne avevo diritto; debbo precisare che pronunziavo un giudizio di carattere strettamente politico<ref>{{Cita web|url=https://ricerca.repubblica.it/repubblica/archivio/repubblica/1999/11/23/vecchie-storie-di-mafia-dc.html|titolo=Vecchie storie di mafia e Dc - la Repubblica.it|sito=Archivio - la Repubblica.it|lingua=it|accesso=2022-04-28}}</ref>}}