Massimo III di Costantinopoli: differenze tra le versioni

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== Biografia ==
Manuele Cristonimo nacque probabilmente nel [[Peloponneso]] in Grecia.
 
Diventò ''Megas Ekklesiarches'' (cioè capo [[Sacrestano]]) del [[Patriarcato ecumenico di Costantinopoli|patriarcato di Costantinopoli]]. Subito dopo l'[[Assedio di Costantinopoli (1453)|caduta di Costantinopoli]] da parte dell'[[impero ottomano]] nel 1453, il capo sacrestano ottenne anche le funzioni del ''skeuophylax''<ref name="runciman"/>. Poiché questa carica conferiva la cura dei tesori sacri e delle [[Reliquia|reliquie]] del patriarcato, Manuele si scontrò spesso con il patriarca [[Gennadio II di Costantinopoli|Gennadio II]] su questioni economiche<ref name="runciman"/>. Con il patrocinio del segretario del [[Sultani ottomani|sultano ottomano]], Demetrio Kyritzes, Manuele, insieme al [[cartofilace]] [[Giorgio Galesiota]], poté influenzare la chiesa ortodossa di Costantinopoli per più di venti anni<ref name="Laurent"/>.
 
Nel [[1463]] si schierò con il [[Josafat I di Costantinopoli|patriarca Josafat I]] contro la richiesta del politico [[Giorgio Amiroutzes]], un nobile greco dell'ex [[impero di Trebisonda]], di sposare in seconde nozze una donna, quando la prima moglie non era ancora morta. Come punizione per il suo sostegno a Josafat, a Manuele venne tagliato il naso per ordine del [[Maometto II]]<ref name="georgios"/>.
 
Nell'autunno del [[1465]] (o all'inizio del [[1466]]) Manuele sostenne l'elezione al patriarcato di [[Marco II di Costantinopoli|Marco II]] e in seguito si oppose ai patriarchi sostenuti dalle altre fazioni, come [[Simeone I di Costantinopoli|Simeone I]] e [[Dionisio I di Costantinopoli|Dionisio I]], che il [[15 gennaio]] [[1467]] spogliò lui e Giorgio Galesiota dei posti nell'amministrazione ecclesiale<ref name="ROC"/>.
 
Tutti e due riuscirono in poco tempo a riottenere il loro prestigio. Manuele riuscì a recuperare la stima del sultano Maometto I<ref name="runciman"/> e nella primavera del [[1476]] fu eletto patriarca di Costantinopoli. Poiché era un [[Laicato|laico]] nel momento della sua elezione, diventò subito monaco cambiando il proprio nome in Massimo, e il giorno successivo ricevette la consacrazione come [[vescovo]] e fu intronizzato come patriarca dal [[metropolita]] di [[Marmara Ereğlisi|Eraclea]]<ref name="HC"/>. Il suo regno pose fine a un periodo di difficoltà per la Chiesa nella regione, e fu segnato da pace e consenso tra le varie fazioni<ref name="Laurent"/>.
 
Massimo morì il 3 aprile 1482<ref name="kiminas"/>.
 
La sua opera letteraria principale è "''[[Monodia]] sulla [[Assedio di Costantinopoli (1453)|Cattura di Costantinopoli]]''".
 
== Note ==
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<ref name="sito">{{cita web|url= http://www.ec-patr.org/list/index.php?lang=gr&id=170|titolo= Μάξιμος Γ´|editore=Patriarcato ecumenico di Costantinopoli|accesso=21 aprile 2020|lingua= el}}</ref>
<ref name="runciman">{{cita libro|autore= Steven Runciman|titolo = The Great Church in captivity|editore= Cambridge University Press|anno = 1985|isbn = 978-0-521-31310-0|pp = [https://archive.org/details/greatchurchincap00sirs/page/194 194-5, 200]|url = https://archive.org/details/greatchurchincap00sirs/page/194|lingua= en}}</ref>
<ref name="Laurent">{{cita pubblicazione|autore=[[Vitalien Laurent]]|titolo=Les premiers patriarches de Constantinople sous la domination turque (1454-1476)|rivista=Revue des études byzantines |pubblicazione=26|anno=1968 |pp=229–263| doi=10.3406/rebyz.1968.1407|lingua=fr}}</ref>
<ref name="georgios">{{cita web |url= http://www.ehw.gr/l.aspx?id=7205|titolo= Amiroutzis, Georgios|editore= Encyclopaedia of the Hellenic World, Asia Minor|autore= Touloumakos Pantelis|accesso= 17 luglio 2011|lingua= el}}</ref>
<ref name="ROC">{{cita pubblicazione|autore= L. Petit|titolo=Déposition du Patriarche Mark Xylocarvi |rivista=Revue de l'Orient Chrétien| numero=8 |anno=1903 |url=https://books.google.it/books?id=0fsLAAAAIAAJ |pp=144–9|lingua=fr}}</ref>
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{{Patriarchi di Costantinopoli}}
{{Controllo di autorità}}
{{Portale|Biografiebiografie|Ortodossiaortodossia}}
 
[[Categoria:Storici del XV secolo]]