In commendam: differenze tra le versioni

Contenuto cancellato Contenuto aggiunto
→‎Storia: correggo
Riga 4:
In un'epistola scritta da [[sant'Ambrogio]], l'[[Arcidiocesi di Milano|arcivescovo di Milano]], scrisse: "''Commendo tibi, fili, Ecclesiam quae est ad [[Forum Cornelii]]... donec ei ordinetur episcopus''" ("Ti affido, figlio mio, la Chiesa che è a [[Diocesi di Imola|Imola]]... fino all'ordinazione del nuovo vescovo").<ref name=":0" /><ref>{{Cita web|url=http://www.intratext.com/IXT/LAT0851/_P2.HTM|titolo=EPISTOLA II|nome=Ambrogio|sito=www.intratext.com|accesso=2021-01-14}}</ref> Nel 538, il Terzo Concilio di Orleans specifica nel diciottesimo canone che l'uso ''in commendam'' è sotto giurisdizione episcopale.<ref name=":0" /><ref>{{Cita libro|nome=Karl Joseph von|cognome=Hefele|nome2=William R.|cognome2=Clark|titolo=A history of the councils of the church : from the original documents|url=http://archive.org/details/historyofcouncil04hefeuoft|accesso=2021-01-14|data=1872-1896|editore=Edinburgh : T. & T. Clark|p=208}}</ref> In pratica, soprattutto in età [[Alto Medioevo|altomedievale]], l'''affidamento'' era il modo di concedere a vescovi, che risultavano cacciati dalla loro sede episcopale a causa di [[invasioni barbariche]] o di guerre, di mantenere il proprio tenore di vita. [[Papa Gregorio I]] ne fece spesso uso in tale modo.<ref name=":0" /> La pratica cominciò ad essere seriamente abusata nell'VIII secolo, quando i [[Monarca|re]] [[anglosassoni]] e [[franchi]] pretesero il diritto di nominare [[Abate|abati]] ''in commendam'' per i [[Convento|conventi]] occupati da comunità religiose. Spesso questi abati ''in commendam'' erano laici, [[Vassallo|vassalli]] dei re o altri che venivano autorizzati ad incamerare i redditi e gestire gli affari temporali dei conventi come ricompensa per i servizi militari resi. Gli abusi raggiunsero il culmine, a [[Roma]] e in [[Italia]], durante il periodo di influenza di [[Marozia]] (circa [[892]] - [[955]]), in [[Germania]] durante il regno di [[Enrico IV di Franconia|Enrico IV]], in [[Francia]] durante il regno di [[Filippo I di Francia|Filippo I]], in [[Inghilterra]] sotto [[Guglielmo il Conquistatore]], [[Guglielmo II d'Inghilterra|Guglielmo il rosso]], [[Enrico I d'Inghilterra|Enrico I]] ed [[Enrico II d'Inghilterra|Enrico II]]. Spesso furono nominate abati ''in commendam'' le persone più indegne, e, in molti casi, questi personaggi portarono i monasteri alla rovina materiale e spirituale. Quando, però, nel [[1122]] la [[lotta per le investiture]] si risolse in favore della [[Chiesa (comunità)|Chiesa]], la nomina dei laici ad abate ''in commendam'' fu abolita. Gli abusi aumentarono nuovamente durante la [[cattività avignonese]] ([[1309]]-[[1377]]), specialmente durante il [[Scisma d'Occidente|grande scisma]] ([[1378]]-[[1417]]), quando i [[Papa|papi]], e gli [[Antipapa|antipapi]], concessero numerose abbazie ''in commendam'' per aumentare il numero dei loro sostenitori.<ref name=":1">{{Cita web|url=https://www.newadvent.org/cathen/04155b.htm|titolo=CATHOLIC ENCYCLOPEDIA: Commendatory Abbot|sito=www.newadvent.org|accesso=2021-01-14}}</ref>
 
Col tempo, l'uso di tale pratica si estese e permise ad ecclesiastici, edo anche laici, di ottenere le rendite di un [[Beneficiobeneficio ecclesiastico|beneficio ecclesiastio]] senza aver giurisdizione spirituale o svolgere i compiti spirituali di tale ente. Spesso il colui che aveva il bene in commenda aveva anche il diritto o dovere di assumere e pagare un ecclesiastico che svolgesse gli obblighi spirituali di tale beneficio.<ref name=":0" /> Questo diede origina alla figura dell'[[Abate commendatario]].<ref name=":1" />
 
== Altri usi ==