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Ogni forma di espressione artistica, dalla letteratura all'arte visuale fino a quella performativa, era quasi sempre al servizio della macchina propagandistica.<ref>{{Cita|Pipes|p. 282}}.</ref> Inoltre, doveva mostrare soltanto un significato chiaro e ambiguo.<ref>{{Cita|Overy|p.368}}.</ref> Molto tempo prima che Stalin imponesse una restrizione completa, stava nascendo una burocrazia culturale che riguardava la più alta forma di arte come propaganda per la quale veniva modellata.<ref>{{Cita|Overy|p.283}}.</ref> Le attività culturali venivano limitate dalla censura ed erano un monopolio delle istituzioni culturali.<ref name="P292">{{Cita|Pipes|p. 292}}.</ref>
L'immaginario si basava frequentemente sul [[realismo eroico]].<ref name="design">{{Cita web|url=http://www.eyemagazine.com/feature.php?id=62&fid=270|titolo=Designing heroes|autore=Steven Heller
=== Giornali ===
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