Allofono: differenze tra le versioni

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Che significa "grave errore" in questo caso? Il nome "Gianpaolo" scritto con la "n" esiste ed è attestato, ed è quello che qui è usato come esempio. Annullata la modifica 126593720 di Annaz21 (discussione)
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In [[fonologia]], un '''allofono'''<ref>Il termine è stato molto probabilmente ideato e proposto dal linguista [[Benjamin Lee Whorf]].</ref> di un [[fonema]] è una realizzazione fonetica (o [[fono]]) che in una determinata [[Lingua (linguistica)|lingua]] non ha carattere distintivo, ma si trova a essere in [[distribuzione complementare]] con gli altri allofoni dello stesso fonema. Sinonimo di "allofono" sono "'''variante combinatoria'''" e "'''variante di posizione'''".
 
In [[lingua italiana|italiano]] un esempio lampante è rappresentato dal fonema {{IPA|/n/}}, che possiede ben quattro allofoni. Se si considerano, per esempio, le parole ''naso'', ''Gianpaolo'', ''conca'' e ''anfibio'', in ognuna di esse il fonema {{IPA|/n/}} è realizzato in realtà utilizzando [[Fono|foni]] diversi. Il primo è effettivamente {{IPA|[n]}} ([[nasale alveolare]]), mentre gli altri sono realizzati rispettivamente {{IPA|[m]}} (nasale bilabiale, esistente anche come fonema e scritto "m"), {{IPA|[ŋ]}} (nasale velare), {{IPA|[ɱ]}} (nasale labiodentale). Di questi foni, solo uno, {{IPA|[m]}} ,è anche, in altri contesti, fonema: gli altri risultano esclusivamente dal cambiamento del punto di articolazione del fonema, influenzato dai fonemi adiacenti.
 
Inoltre si ha la pronuncia {{IPA|[m]}} (nasale bilabiale, esistente anche come fonema e scritto "m") se alcuni nomi di persona sono scritti in modo scorretto come 'Gianpaolo' e 'Gianpietro', invece che nella forma grammaticalmente corretta 'Giampaolo' o 'Giampietro', in cui la scrittura è stata adeguata col fonema /m/.
Fra gli esempi precedenti -per il resto splendidamente illuminanti- non sembra però corretto quello riferito al nome 'Gianpaolo', perché questo esiste anche nella variante 'Giampaolo', cioè col fonema /m/, forse anche più comune e di pronuncia più facile, e quindi variante usata in preferenza, parlando distrattamente o non conoscendo quella esatta; ma se il nome esatto è noto e si parla con attenzione, il fonema /n/ in 'Gianpaolo' sembra invariabilmente reso con il fono nasale velare, esattamente come nel successivo esempio 'conca'. Né sembra di ricordare altri vocaboli nei quali il fonema /n/ si pronunci come fono [m].
 
Per continuare con gli esempi, in ''panca'' e ''valanga'' il fono nasale velare {{IPA|[ŋ]}} è foneticamente differente dalla {{IPA|/n/}} di ''pane'' ({{IPA|[n]}}, alveolare: {{IPA|/ˈpane/}} {{IPA|[ˈpaːne]}}) e, anche se si pronunciasse {{IPA|[ˈpãɑ̃ŋɘ]}}, non distinguerebbe una nuova [[parola]] per i parlanti italiani. In {{IPA|/ˈpanka/}} {{IPA|[ˈpaŋka]}} e {{IPA|/vaˈlanga/}} {{IPA|[valaŋga]}} il carattere velare di {{IPA|/n/}} è determinato dalla consonante velare che segue ({{IPA|[k]}} o {{IPA|[ɡ]}}); si parla dunque di "allofono contestuale" (o di "tassofono") del fonema {{IPA|/n/}}.