Pernigotti: differenze tra le versioni

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Il primo riconoscimento ufficiale arriva il 25 aprile [[1882]] quando [[Re Umberto I]] in persona concede alla società la facoltà di innalzare lo stemma reale sull'insegna della sua fabbrica, che accompagnerà il logo dell'azienda fino al [[2004]]. In questa maniera, l'azienda diventa fornitore ufficiale della [[casa Savoia|famiglia Reale italiana]].
 
Nel [[1914]] con la [[Primaprima guerra mondiale]] alle porte, il Governo Italiano proibisce l'impiego dello [[zucchero]] per la preparazione dei generi dolciari, fra i quali il torrone: ciò che poteva rappresentare un grave ostacolo per la produzione, si trasforma, grazie alla geniale intuizione di Francesco, in un'innovazione che arricchisce la qualità dell'azienda. L'assenza di zucchero, infatti, è sapientemente colmata da una maggiore concentrazione di [[miele]], dando vita ad un nuovo torrone dalla consistenza unica.
 
Nel [[1919]] [[Paolo Pernigotti]] sostituisce il padre Francesco alla guida dell'azienda. Ma la data che forse segna la storia dolciaria dell'azienda è il [[1927]], anno in cui avvia per la prima volta la produzione industriale del gianduiotto,<ref name = "storia"/> il più nobile e rinomato cioccolatino italiano nato ufficialmente a [[Torino]] nel [[1865]] e che prende il nome da [[Gianduia]], la famosa maschera di carnevale piemontese. È questo un periodo molto fiorente per l'azienda, che a partire dal 1928 inizia una scalata cesellata da esaltanti risultati, ricca di riconoscimenti e premi, tra cui il “Diploma di Gran Premio” conseguito all'Esposizione nazionale ed internazionale di Torino.