Yamato Takeru: differenze tra le versioni

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== La leggenda ==
[[File:Yamato Takeru at 16-crop.jpg|thumb|Stampa dell'Ottocento di [[Yoshitoshi]], raffigurante Yamato Takeru travestito da cameriera, pronto ad uccidere i capi dei ribelli di Kyūshū.]]
''[[Yamato (provincia)|Yamato]]'' ( 大和 ) era il nome dell'antica provincia i cui clan unificarono il paese. Per estensione l'intero regno assunse tale nome. ''Takeru'' ( 長ける) è un verbo che esprime il concetto di eccellere, essere superiore ed identifica l'eroe.
 
L'epopea di Yamato Takeru narra che fu un principe di nome Ousu, secondo di due gemelli figli dell'imperatore [[Keikō]].<ref name=nihongi/> Tale legame di parentela implica un problema di collocazione storica, essendo Keikō il semi-leggendario 12º sovrano di Yamato, che secondo i ''Nihongi'' visse tra il [[71|71 d.C.]] ed il [[130|130 d.C.]], tre secoli prima del periodo descritto dai Nihongi per Takeru. L'altra antica fonte giapponese, i ''[[Kojiki]]'', sono apparentemente più fedeli nel riportare la storia di Yamato Takeru, che viene collocata in un periodo diverso.
 
Il violento temperamento del giovane Takeru lo portò ad uccidere il fratello per aver mancato di rispetto al padre. Il fratello disertava da tempo la cena a corte ed il padre aveva chiesto ad Ousu di rimproverare il fratello "come si meritava". Ousu riferì al padre d'aver fatto a pezzi il fratello cosicché "avrebbe d'ora in avanti avuto un motivo valido per non presenziare alle cene a palazzo". L'imperatore, spaventato, e non desideroso d'aver altri problemi a palazzo, lo allontanò dalla corte con il pretesto di una serie d'eroiche avventure, dandogli il pericoloso incarico di combattere contro un regno ribelle che si trovava nell'ovest di [[Honshū]], ed uno che si trovava in [[Kyūshū]]. L'epopea di Takeru inizia con la dipartita dalla corte imperiale. Lungo il tragitto incontrò la zia Yamato, sacerdotessa del [[tempio di Ise]] che, mossa a compassione, gli consegnò la leggendaria spada [[Kusanagi-no-tsurugi]], appartenuta al [[Kami]] delle Tempeste [[Susanoo]], fratello della grande Dea del Sole [[Amaterasu]].<ref name=nihongi/>. Il clan dei [[Kumaso]], che comandava in quest'ultimo regno, venne annientato da Takeru con uno stratagemma: egli si travestì da cameriera per infiltrarsi in un banchetto di corte ed uccidere i presenti. Con il grande stupore del padre, riuscì a sconfiggere tutti i potenti nemici, uno dei quali, ammirato dalle sue doti di guerriero, gli assegnò il nome Yamato Takeru. Sulla via del ritorno incontrò un altro capo ribelle, Izumo Takeru. Con uno stratagemma divenne falsamente suo amico e sostituì la spada di questi con una spada di legno, uccidendolo nel momento del duello cerimoniale che fungeva da commiato. Fece così ritorno dal padre.
 
L'imperatore non lo voleva assolutamente a corte e, al ritorno dall'impresa, gli assegnò un altro duro incarico, sottomettere le popolazioni ribelli [[Emishi]],<ref name=nihongi/>, storicamente collegate ai tuttora esistenti [[Ainu]], che si erano sollevate nei territori ad est. Anche in questa occasione, prima di partire, si recò dalla zia sacerdotessa che gli diede due doni: una borsa da aprire solo in caso di emergenza e una spada (la mitica spada Ama-no-Murakumo-no-Tsurugi).
 
Dopo aver perso la moglie Ototachibanahime durante una tempesta, si scontrò a più riprese coi ribelli e riportò l'ordine nella provincia ottenendo nuovi successi.