Totila: differenze tra le versioni

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Nel [[551]], Giustiniano I affidò il comando dell'esercito ad un anziano eunuco di corte, [[Narsete]], e lo mandò ad occupare l'Italia: le sue truppe entrarono in Italia da nord attraverso i [[Balcani]], evitando le linee difensive gotiche.
Totila allora abbandonò Roma, portando con sé 300 giovani ostaggi scelti tra famiglie più importanti della città.
Il [[30 giugno]] o il [[1 luglio|1° luglio]] del 552, l'esercito gotico cadde in [[Umbria]] sotto le frecce dei tiratori d'arco dell'esercito di Narsete, in una battaglia fra [[Gubbio]] e [[Gualdo Tadino]]. Totila fuggì verso nord ovest verso le odierne [[Marche]] dove morì per le ferite riportate in battaglia; gli Ostrogoti si riunirono sotto l'ultimo re [[Teia (re)|Teia]]: questi uccise i 300 giovani presi in ostaggio da Totila, e la stessa fine fecero tutti i prigionieri e le famiglie senatorie. Tuttavia, a causa della perdita della maggior parte della cavalleria che non poté più offrire una resistenza adeguata, il sogno degli Ostrogoti di un'affermazione in Italia ebbe fine, mentre Totila continuò a vivere da figura eroica.
 
La tomba di Totila è stata rinvenuta nel diciottesimo secolo a [[Matelica]], presso il piano dei cavalieri, chiamato in origine piano delle tombe. L'identificazione è avvenuta tramite il percorso e la descrizione della battaglia fornita dal cronista Procopio. Nella cripta, di chiara origine gotica, fu ritrovato un cadavere tumulato secondo le usanze dei nobili goti, con un anello d'oro al dito, quattro corpi di soldati di guardia e una spada.