Nella [[Programmazione (informatica)|programmazione]], '''zucchero sintattico''' ('''''{{inglese|syntactic sugar'''''}}) è un termine coniato dall'informatico inglese [[Peter J. Landin]] per definire costrutti [[sintassi|sintattici]] di un [[linguaggio di programmazione]] che non hanno effetto sulla funzionalità o sull'espressività del linguaggio, ma ne rendono più facile ("dolce") l'uso per gli esseri umani; è quindi un modo alternativo di scrivere il codice, spesso più pratico e produttivo e che genera programmi più facili da leggere e gestire.