Chiesa latina: differenze tra le versioni

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|dataarchivio = 2 aprile 2015
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}}</ref> L'imperatore [[Giustiniano I]] (527-565), nell'organizzare la Chiesa cristiana all'interno del suo impero nella forma di una [[pentarchia]] di cinque patriarchatipatriarcati, assegnava come frontiera orientale di quello di Roma o dell'Occidente una linea a est della Macedonia, della Grecia e di Creta, e che poi nell'Africa passava a occidente della Cirenaica. La zona così attribuita al Vescovo di Roma era meno vasta di quello che si potrebbe ora immaginare, dato che a ovest di tale linea il territorio controllato da Giustiniano era limitato.
 
La sede di Roma non ha accettato l'idea della pentarchia, appoggiando invece la teoria delle tre sedi petrine di Roma, di [[Chiesa ortodossa di Alessandria|Alessandria]] e di [[Chiesa ortodossa di Antiochia|Antiochia]], ed esercitava già il suo influsso, indipendentemente dall'imperatore bizantino, sui cristiani delle nuove nazioni occidentali, con la conversione delle popolazioni germaniche insediatesi dentro degli antichi confini dell'Impero romano e con una espansione missionaria che abbracciava territori, quali l'[[Irlanda]] e la [[Germania]], che non ne avevano mai fatto parte. L'imperatore [[Leone III Isaurico]] (717-741), per punire l'opposizione del papa alla sua politica di [[iconoclastia]], ha trasferito dalla giurisdizione ecclesiastica di Roma a quella di Costantinopoli la Grecia e il sud dell'Italia, togliendo così al papa quasi tutto il territorio imperiale assegnatogli come patriarca. Poco dopo, però, l'Impero bizantino ha perduto sia la città di Roma sia ogni altro suo possedimento in occidente.