Proprietà collettiva: differenze tra le versioni
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== Descrizione ==
Dopo secoli di persecuzioni, con la recente menzionata legge del 2017 è stato riconosciuto il valore sociale, culturale ed economico della “proprietà collettiva” in quanto patrimonio riconosciuto e protetto dalla [[Costituzione italiana]]. Il futuro dei potenziali convegni tematici che verranno a tale proposito elaborati e tenuti sarà quello di ricostruire, attraverso una prospettiva interdisciplinare, il lungo e avvincente cammino degli assetti fondiari collettivi (le cosiddette ''terre comuni'') a partire dalle politiche individualistiche della cosiddetta “modernità” sino alla rivoluzione culturale aperta dalla sopra citata legge sui domini collettivi. Tavole rotonde di studio di approfondimento e arricchimento che si potranno così aprire alla riflessione di storici, giuristi, avvocati, agronomi, economisti, filosofi, sociologi e cultori della materia operanti negli specifici ambiti giudiziario-commissariali per gli usi civici, nelle sedi accademiche o presso gli enti collettivi (università agrarie, partecipanze, regole, associazioni agrarie, comunanze agrarie).
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Le antiche proprietà collettive pertanto ricadono sempre, oggi, nella fattispecie dei diritti d'[[uso civico]] gravanti su suolo di proprietà altrui; di contro non tutti i diritti di uso civico esistenti oggi necessariamente derivano da un'antica condizione di vera proprietà collettiva, potendo altresì derivare anche da altre forme di antico possesso "misto", ossia condiviso già all'origine tra comunità rurali e famiglie nobiliari oppure istituzioni (in special modo ecclesiastiche): in Italia in linea di massima si può ritenere più probabile che un uso civico derivi da una vera e propria proprietà collettiva nelle zone anticamente amministrate da liberi comuni o forme di governo locale dotate di grande autonomia; al contrario è più probabile che derivi da un originario possesso misto nei territori anticamente infeudati ad un nobile o controllati da un istituto religioso.
Gran parte delle antiche proprietà collettive sono state tuttavia trasformate in proprietà privata, in particolare tra XIX e XX secolo, soprattutto mediante
==In Italia==
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