Bob Iger: differenze tra le versioni

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Nasce a [[New York]]<ref name=encyclopediaoftelevision>{{Cita libro|url=https://books.google.com/?id=NUXIAgAAQBAJ&pg=PA1168&lpg=PA1168&dq=bob+iger+born+%22new+York%22#v=onepage&q=bob%20iger%20born%20%22new%20York%22&f=false |titolo=Encyclopedia of Television |anno= 2004|nome=Horace, ed. |cognome=Newcomb|editore=[[Routledge]] (Second edition) | isbn= 978-1-57958-394-1|p=1168}}</ref> da famiglia [[ebrea]]. Il padre, Arthur, veterano della [[seconda guerra mondiale]], insegna pubblicità e pubbliche relazioni; la madre, Mimi, lavora in una scuola a Oceanside, [[Long Island]]. E a Long Island Bob trascorre l'infanzia frequentando la Fulton Avenue School e diplomandosi alla Oceanside High School nel [[1969]]. Da ragazzo sogna di fare il giornalista televisivo, così studia alla scuola di comunicazione dell'Ithaca College, non lontano da New York. Debutta sul piccolo schermo già da studente come conduttore di uno show televisivo della sua università, ''Campus probe''. Si laurea nel [[1973]] in Scienze della televisione e della radio con il massimo dei voti e la lode, un anno più tardi inizia a lavorare alla [[ABC Television]]. Non come giornalista ma come manager, diventando responsabile operativo della società che controlla la tv.<ref name=encyclopediaoftelevision/>
 
Nel [[1996]] la Walt Disney compra la ABC, nel [[1999]] Bob Iger è nominato presidente di Walt Disney International e nel [[2000]] responsabile operativo di tutto il gruppo, diventando il numero due sotto il CeoCEO e presidente Michael Eisner. Nel marzo [[2005]] è nominato amministratore delegato con l'appoggio di [[Roy E. Disney]], il nipote del fondatore, in disaccordo con la strategia portata avanti da Eisner: in particolare lo critica per non aver saputo gestire i rapporti con lo studio di animazione Pixar e con il suo proprietario [[Steve Jobs]]. Una volta in carica, in ottobre, una delle prime iniziative di Iger è proprio quella di ricucire i rapporti con Jobs considerando la Pixar elemento fondamentale per la rivitalizzazione dei cartoni animati Disney.
 
Oltre all'espansione internazionale del gruppo e al rilancio dei contenuti creativi, l'innovazione tecnologica è infatti uno dei tre punti-chiave della strategia di Iger che nel gennaio 2006 acquisisce per 7,4 miliardi di dollari proprio la Pixar.<ref>{{Cita web|1=https://money.cnn.com/2006/01/24/news/companies/disney_pixar_deal/|2=Disney buys Pixar|accesso=24 dicembre 2017}}</ref> Steve Jobs diventa il maggior azionista privato di Disney e la Disney è la prima società a mettere le sue produzioni tv su iTunes ([[Apple]]), fruibili sull'iPod, ed è tra le prime a sviluppare applicazioni per l'iPhone e l'iPad. Disney e la Pixar produrranno film come ''Toy Story''. Sempre quell'anno Bob Iger rileva dalla NBC Universal i diritti della prima star di Walt Disney, Oswald the Lucky Rubbit (Oswald il coniglio fortunato).
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Nell'ottobre 2017 Iger annuncia che lascerà gli incarichi nella Walt Disney a metà del [[2019]].<ref>{{Cita news|url=https://www.marketwatch.com/story/disney-ceo-bob-iger-says-hes-stepping-down-in-2019-and-this-time-he-means-it-2017-10-04|titolo=Disney CEO Bob Iger says he’s stepping down in 2019, and this time he means it|cognome=Williams|nome=Trey|editore=MarketWatch|accesso=6 ottobre 2017|lingua=en}}</ref> Due mesi più tardi, nel dicembre 2017, rileva da [[Rupert Murdoch]] per 52,4 miliardi di dollari la maggioranza della 21st Century Fox fra cui gli studi televisivi e cinematografici, le tv via cavo FX e National Geographic, una serie di canali regionali sportivi americani, il 39% della pay tv europea Sky e la tv Star India.<ref>{{Cita web|1=http://www.repubblica.it/economia/finanza/2017/12/14/news/disney_fox_52_miliardi_dollari-184107717/|2=Disney acquista la Fox Century per 52 miliardi di dollari|accesso=24 dicembre 2017}}</ref> L'operazione comporta uno scambio di azioni per cui alla fine, secondo le stime dell'agenzia finanziaria Bloomberg, la famiglia Murdoch diventa proprietaria del 5% di Disney. Condizione posta nell'accordo: che Bob Iger rimanga Ceo dell'azienda sino al 2021.<ref>{{Cita web|1=https://www.bbc.com/news/business-42353545|2=Walt Disney buys Murdoch's Fox for $52.4bn|editore=BBC News|accesso=14 dicembre 2017|lingua=en}}</ref>
 
Nel luglio 2018, sotto la guida di Iger, gli azionisti della Disney e della 21st Century Fox hanno approvato un accordo per consentire alla Disney di acquistare gli asset della Fox. L'accordo è stato finalizzato a marzo 2019..<ref>{{Cita news|url=https://www.cnbc.com/2018/07/27/twenty-first-century-fox-and-walt-disney-company-shareholders-approve-.html|titolo=Disney receives shareholder approval to buy Fox assets|cognome=Castillo|nome=Michelle|data=27 luglio 2018|opera=CNBC|accesso=30 novembre 2018}}</ref>
 
Il 25 febbraio 2020, Bob Iger si dimette ufficialmente come CEO della Disney affermando che "Con il successo del lancio di [[Disney+]] e il completo acquisto della Fox avvenuto tempo fa, credo che questo sia il momento per lasciare il posto ad un nuovo CEO". Nello stesso giorno venne nominato il sostituto di Iger come CEO dell'azienda, [[Bob Chapek]] .<ref name=StepDown>{{Cita web|url=https://thewaltdisneycompany.com/bob-chapek-named-chief-executive-officer-of-the-walt-disney-company/|titolo=Bob Chapek Named Chief Executive Officer of The Walt Disney Company|data=25 febbraio 2020|sito=The Walt Disney Company|cognome1=Mucha|nome1=Zeina|cognome2=Singer|nome2=Lowell}}</ref> Nel corso dell'aprile 2020, la Disney richiama Iger come presidente esecutivo per aiutare la società durante la pandemia del Covid-19.<ref name="IgerCoronavirus">{{Cita news|url=https://www.nytimes.com/2020/04/12/business/media/disney-ceo-coronavirus.html |titolo=Bob Iger Thought He Was Leaving on Top. Now, He's Fighting for Disney's Life. |cognome=Smith |nome=Ben |data=13 aprile 2020 |opera=[[The New York Times]] |accesso=13 aprile 2020}}</ref>
 
Nel novembre del 2022 ha ripreso il ruolo di CEO in Disney, succedendo a Bob Chapek.