Decemviri Legibus Scribundis Consulari Imperio (451 a.C.): differenze tra le versioni

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Nel [[452 a.C.]] i [[plebe]]i e [[patrizio (storia romana)|patrizi]] di [[Roma]] si accordarono sulla nomina di una commissione di dieci uomini, ''Decemviri con Imperio Consolare eletti per scrivere le Leggi'', per preparare un codice di leggi che definisse i principii dell'ordinamento romano<ref>[[Dionigi di Alicarnasso|Dionigi]], [[Antichità romane (Dionigi di Alicarnasso)|Antichità romane]], Libro X, 53-54.</ref>; durante la permanenza dei decemviri nel loro ufficio, tutte le altre magistrature sarebbero state sospese e le loro decisioni non sarebbero state soggette ad appello.
 
{{q|Che si scegliessero i dieci tra i più cospicui dei Padri. Che comandassero su tutta la Repubblica per un anno dal giorno delle elezioneelezioni col potere che avevano i Consoli, e prima i Re. E che fintanto che governavano i Decemviri cessassero da ogni altra magistratura. Che questi proponessero le leggi più utili alla Repubblica, scegliendo tra le migliori riportate dalla Grecia, e tra le usanze della Patria. Che le leggi scritte dai Decemviri, approvate che fossero dal Senato, e ratificate dal Popolo, valessero per tutto l'avvenire.|[[Dionigi di Alicarnasso|Dionigi]], [[Antichità romane (Dionigi di Alicarnasso)|Antichità romane]], Libro X, 55}}
 
== 451 a.C. ==