Metz: differenze tra le versioni

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{{Comune francese|nomecomune= Metz
|nomefrancese= Metz
|stemma e bandiera = si | blasone =Metz.png | bandiera = Metz flag.svg
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==Storia==
===Origini===
In tempi antichi Metz, allora conosciuta con il nome di ''Divodurum'' (la città dal "monte sacro"), era la capitale dei Mediomatrici, tribù [[celti]]ca il cui nome, contratto in Mettis, è alle origini dell'attuale nome della città. Agli inizi dell'era cristiana, il sito era già occupato dai [[Romani]]. Metz divenne una delle città principali della [[Gallia]], più popolata di [[Lutetia]], ricca per merito delle sue esportazioni di vino e con uno dei più vasti anfiteatri della regione. All'incrocio di numerose strade militari, ed essendo anche una città molto ben fortificata, divenne presto di notevole importanza. Una tra le ultime roccaforti romane ad arrendersi alle [[Germani|tribù germaniche]], fu conquistata da [[Attila]] nel [[451]], e infine passò, verso la fine del V secolo e attraverso pacifiche negoziazioni, nelle mani dei [[Franchi]]. [[Teodorico]] d'[[Austrasia]] la scelse come residenza nel [[511]]; il successivo regno della regina [[Brunilde]] donò grande splendore alla città.
 
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Nell'[[870]] la città divenne parte del [[Regno Franco d'Oriente]] e appartenne, tra il [[911]] e il [[925]], alla [[Francia]], come parte della Lorena. La crescente difficoltà dei vescovi nella città aumentò ancora quando [[Adalberto I]] (928-62) ottenne parte dei privilegi spettanti ai conti; fino al XII secolo, quindi, la storia della città è in pratica identica alla storia dei suoi Vescovi. Nel [[1039]] fu costruito uno splendido edificio che prese il posto della vecchia chiesa di Santo Stefano.
===Dall'XI al XII secolo===
 
Nel XII secolo cominciarono gli sforzi dei cittadini per liberarsi dalla dominazione dei vescovi. Nel [[1180]] per la prima volta i cittadini si riunirono in una stretta [[corporazione]], e nel [[1207]] i ''Tredecem iurati'' vennero nominati rappresentanti della municipalità, anche se erano ancora investiti direttamente dal vescovo. Il prelato aveva anche un'influenza di potenziale controllo nella selezione dell'ufficiale che presiedeva il comitato dei consiglieri, apparso per la prima volta nel secolo XI. I 25 rappresentanti inviati dai vari municipi mantenevano una posizione indipendente: nelle materie giuridiche essi aiutavano i ''Tredecem iurati'' e formavano l'elemento democratico del sistema di governo. Le altre autorità municipali venivano scelte dall'aristocrazia della città, ad esempio dalle cinque associazioni i cui membri erano scelti da famiglie ricche per proteggere gli interessi dei loro congiunti. L'altro corpo di rappresentanti, definiti una ''comune'', apparve già dal [[1297]] ed era composto dal doppio dei membri che avevano i precedenti cinque "parlamenti". Facendo causa comune, le unioni delle famiglie più vecchie della città e la ''comune'' trovarono vantaggioso accrescere gradualmente i poteri della città in opposizione a quelli dei vescovi, e anche mantenere il controllo del governo della municipalità completamente nelle loro mani e al di fuori di quelle dei crescenti consorzi: in questo modo fino al [[XVI secolo]] Metz rimase una organizzazione puramente aristocratica. Nel [[1300]] questi gruppi si guadagnarono il diritto di essere eletti a capo consigliere comunale, durante il [[XIV secolo]] ottennero il diritto di eleggere i ''Tredecem iurati'', mentre dal [[1383]] poterono coniare monete. I consorzi, che durante il XIV secolo avevano raggiunto una grande indipendenza, vennero completamente soppressi (1383): nel ([[1405]]) l'ultimo tentativo degli artigiani di impossessarsi, con la rivolta, del governo della città fu soffocato nel sangue.
===Dal XII al XVII secolo===
 
La città dovette spesso lottare per difendere la propria libertà; nel periodo 1324-27 contro i Duchi del Lussemburgo e Lorena, come anche contro l'[[arcivescovo di Treviri]]; nel [[1363]] e [[1365]] contro la banda di mercenari inglesi comandati da Arnoldo di Cervola, nel [[XV secolo]] contro la Francia e i duchi di [[Borgogna]], che cercarono di annettere Metz ai loro territori o quantomeno di esercitarvi un protettorato. Nonostante mantenesse la propria indipendenza, anche se ad alto costo, e rimanesse, almeno esteriormente, parte dell'[[Impero Germanico]], i cui governanti si preoccupavano comunque abbastanza poco di questa importante roccaforte di frontiera. [[Carlo IV del Sacro Romano Impero|Carlo IV]] nel [[1354]] e nel [[1356]] tenne svariate diete nella città, durante l'ultima delle quali venne promulgato il famoso statuto conosciuto come ''[[Bolla d'oro|Bulla Aurea]]''. La città sentiva comunque di occupare una posizione quasi di indipendenza tra la [[Francia]] e la [[Germania]], e voleva più che altro cercare di evadere dagli obblighi di tasse a favore dell'Impero e la possibilità di partecipare alle diete. L'allontanamento tra Metz e gli stati germanici divenne sempre più evidente, e si giunse a una situazione per cui, durante le rivolte religiose e politiche del [[1552]] Metz si venne a trovare nel mezzo della guerra tra [[Carlo V del Sacro Romano Impero|Carlo V]] e i principi insorti. Con un accordo dei principi tedeschi, [[Moritz di Sassonia]], [[Guglielmo d'Hesse]], [[Johann Albrecht di Meclemburgo]] e [[Giorgio Federico di Brandeburgo]], con [[Enrico II di Francia]], ratificato dal re francese a [[Chambord]] ([[15 gennaio]]), Metz venne ufficialmente trasferita alla [[Francia]], le porte della città vennero aperte 3 mesi dopo, ed Enrico prese possesso della città come ''vicarius sacri imperii et urbis protector''. Il [[duca di Guise]], comandante della guarnigione, restaurò le vecchie fortificazioni e ne aggiunse di nuove, riuscendo con successo a resistere agli attacchi dell'imperatore da ottobre a dicembre [[1552]]; Metz rimase così francese. Il riconoscimento dell'Impero della resa di Metz alla Francia arrivò alla conclusione della [[pace di Westfalia]]. Con la costruzione della cittadella (1555-62) il nuovo governo si difese dai cittadini, scontentati dallo svolgersi degli eventi. Presto avvennero importanti modifiche interne. Al posto del precedente governo, c'era l'autorità del re di Francia, il cui rappresentante era il governatore. Il capo consigliere comunale, adesso scelto dal governatore, venne rimpiazzato ([[1640]]) da un Maggiore reale. Gli stessi consiglieri erano scelti dal governo nel totale dei residenti; nel [[1633]] la giurisdizione passò al Parlamento. I poteri dei ''Tredecem jurati'' furono ridotti, fino alla totale abolizione nel [[1634]], e rimpiazzati dal castaldo reale.
===Dal XVII al XVIII secolo===
 
Tra le città della Lorena, Metz ebbe una posizione preminente durante il possesso francese per due ragioni. In primo luogo, divenne una tra le più importanti fortezze grazie al lavoro di [[Sébastien Le Prestre de Vauban|Vauban]] ([[1674]]) e [[Cormontaigne]] ([[1730]]), secondariamente divenne la capitale del potere temporale delle tre diocesi di Metz, [[Toul]] e [[Verdun]], che la Francia aveva confiscato ([[1552]]) e, dopo la pace di Westfalia, mantenuto. Nel [[1633]] fu creata per questa "provincia dei tre vescovi" (anche detta "Généralité des trois évêchés" o "intendenza di Metz") una suprema corte di giustizia e d'amministrazione, il Parlamento di Metz.
Nel [[1681]] la Camera Reale, il cui dovere era di decidere quale feudo appartenesse alle tre diocesi che [[Luigi XIV di Francia|Luigi XIV]] reclamava per la Francia, venne aggiunta a questo Parlamento, che durò, attraversando anche un temporaneo scioglimento (1771-75), fino all'accomodamento finale dell'Assemblea Nazionale nel [[1789]], a cui seguì la divisione del territorio in dipartimenti e distretti. Metz divenne, in quell'occasione, capitale del [[dipartimenti francesi|dipartimento]] della [[Mosella]], creato nel [[1790]]. La [[rivoluzione francese|rivoluzione]] portò grande scompiglio nella città. Nelle campagne del [[1814]] e [[1815]] gli eserciti alleati assediarono due volte la città, senza riuscire a prenderla. Durante la [[guerra franco-prussiana]] del 1870-71 Metz fu la sede dei corpi della terza armata francese al comando di [[François Achille Bazaine|Bazaine]]. Egli stesso, dopo le battaglie di Colombey, Marx-la-Tour e Gravelotte fu assediato nella città. L'esercito tedesco d'assalto era comandato dal principe [[Federico Carlo di Prussia]]: dal momento che le poche sortite della guarnigione furono incapaci di rompere le linee tedesche, Metz fu costretta ad arrendersi (27 ottobre), col risultato che 6000 ufficiali francesi e 170000 uomini furono fatti prigionieri.
===XIX secolo===
 
Con il [[Trattato di Francoforte]] nel [[1871]], Metz divenne città tedesca, e furono costruiti una guarnigione più importante e una fortezza più sicura. Nonostante la partenza di molti abitanti che si trasferirono in Francia per evitare di vivere sotto il dominio tedesco, Metz si espanse e si trasformò durante il periodo del giogo tedesco. Le fortificazioni a sud e a est vennero abbattute nel [[1898]], assicurando spazio per la crescita e lo sviluppo. Ci sono comunque ancora in città grandi edifici neo-romanici tipici dell'impero tedesco.
===XX secolo===
 
In seguito all'armistizio con la Germania che concluse la [[prima guerra mondiale]], l'esercito francese entrò a Metz nel novembre [[1918]] con grande felicità della popolazione, che era sempre rimasta legata alla Francia, e la città fu resa alla Francia con il [[Trattato di Versailles (1919)|Trattato di Versailles]] nel [[1919]].