Il contratto: differenze tra le versioni

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Il personaggio principale della commedia è Geronta Sebezio che nel nome sembra alludere al significato di vecchio (geronto) saggio del Sebeto, un fiume della [[Campania]] dove si trovarono tracce delle prime popolazioni partenopee.
 
Geronta , un uomo alto, magro di 55 anni, è il nobile discendente, così almeno dice lui, di una ricca [[aristocrazia|aristocratica]] famiglia proprietaria di un [[castello]] del [[XIII secolo]] e di terre che si estendono da [[Mondragone]] sino al fiume Sebeto . Geronta richiama nella sua storia quella de ''[[Il sindaco del rione Sanità]]''. Anche lui da giovane ha ricevuto un' ingiustizia dai suoi fratelli che lo hanno fatto interdire ed espropriare di tutte le proprietà ricevute dall'eredità paterna poiché egli per generosità ede amore del prossimo, donava a chiunque avesse bisogno il suo denaro. Ridotto a vivere in una piccola proprietà di campagna Geronta ha continuato a donare agli altri il suo amore per l'umanità. Egli infatti, senza nessuno scopo di guadagno personale, così dice il [[contratto]] che fa firmare ai richiedenti, richiama in vita chi durante la sua esistenza ha amato i suoi famigliarifamiliari e parenti. Lo testimoniano gli ingrandimenti delle foto con dedica dei resuscitati che sono accatastati nello stanzone dove Geronta riceve gli aspiranti alla [[resurrezione]].
 
La fama di Geronta nasce da un episodio particolare: il suo amico Isidoro, un orfano allevato dalla sua famiglia, per lui come un fratello, muore improvvisamente, almeno così sembra e così credono coloro che hanno assistito al fatto. Il medico sta stilando il certificato di morte quando giunge Geronta che addolorato e spinto dal suo grande amore dinanzi alla "salma" del suo fraterno amico esclama: «''«Che stai facendo? Qui sta il fratello tuo, Geronta Sebezio! Tu non sei morto! Alzati!»''». E Isidoro, novello [[San Lazzaro di Betania|Lazzaro]], si alzò dal suo letto di morte. Geronta ha capito che è stato il suo grande e disinteressato amore, unito a quello degli amici presenti, che ha fatto rivivere Isidoro e quindi ha deciso di mettersi al servizio di coloro ,che amando senza limiti i loro parenti defunti, si affidano a lui che, convogliando il loro amore verso il morto, lo farà resuscitare.
 
Nel contratto così è scritto: Geronta assicura la resurrezione se l'aspirante alla nuova vita, (che deve essere ricco, ma questo non è riportato nel contratto), s'impegna ad amare in vita tutti i suoi parenti, dai più vicini ai più lontani, anche quelli che gli sono stati odiosi e nemici; questi egli dovrà assistere ed aiutare chiamandoli presso di sé. Inoltre egli dovrà lasciare un [[testamento]] dove è previsto che tutte le sue proprietà, nessuna esclusa, dovranno essere equamente divise tra la sua famiglia e i suoi parenti. Il contraente per la resurrezione così continuerà ad essere amato anche dopo la morte e si formerà allora quella catena d'amore che, come per Isidoro, che era amato da tutti, ha permesso il suo richiamo in vita.
 
Geronta sa bene che Isidoro in realtà era stato colpito da una morte apparente e che quanto promette il contratto, per la malvagità e l'avidità degli uomini, non accadrà mai.
===Il meccanismo della truffa===
Geronta ha escogitato un sistema per arricchirsi facilmente. Il lontano parente beneficiario di una parte dell'eredità infatti, secondo la legge di [[successione, (diritto)|successione]], sarà quasi del tutto privato della sua parte per la [[tassa]] da pagare , molto alta per i parenti più lontani del defunto, e se insisterà ad avere la parte spettante dell'eredità per vie legali dovrà affrontare l'opposizione dei parenti più vicini del defunto e quindi i lunghissimi tempi delle cause civili «''«Si rimanda, si rimanda ... rinvìirinvii, appelli, contrappelli, [[Corte Suprema di Cassazione|Cassazione]] ... passano decine e decine di anni, pure cinquanta, sessanta, ottanta ... quando finalmente la causa va in decisione e l’hai perduta, perché la perdi, le spese di giudizio sono arrivate a cifre astronomiche, ti trovi nell’impossibilità di pagarle e finisci in [[galera]]''».
 
Così dice Geronta all'avido parente per convincerlo a rinunciare alla sua parte d'eredità , un terzo ammontante a circa trecento milioni, per ricevere in cambio una somma in contanti. Vi sono tra le proprietà del morto infatti dei [[BOT|buoni del Tesoro]] , che non sono tassabili (che stranamente si ritrovano sempre nei casi di resurrezione di cui si occupa Geronta) e che la famiglia è disposta a cedere in cambio di tutta l'[[eredità]].
 
Nel caso raccontato dalla commedia il defunto ha lasciato trecento milioni di buoni del Tesoro che sono stati depositati da un [[notaio]] che li consegnerà a chi gli presenterà l'atto di rinuncia all'eredità. Geronta servendosi di uno strozzino, che si prenderà la sua ricca percentuale di cinque milioni, si farà anticipare duecento milioni in Buoni del Tesoro al portatore e cento milioni in contanti. Al parente rinunciatario Geronta offrirà, da parte della famiglia del defunto, cento milioni in Buoni del Tesoro, non tassabili e in più quaranta milioni in contanti.
 
A Geronta quindi rimarrà il bel guadagno di 155 milioni, esentasse. Il parente naturalmente si convince, intascherà i suoi 140 milioni, molti di più di quelli che avrebbe ricevuto dall'eredità dopo aver pagato le tasse di successione, firmerà l'atto di rinuncia che Geronta consegnerà allo strozzino che a sua volta lo darà al notaio riprendendosi la somma anticipata.
 
Geronta è felice perché come dice all'avido parente: ''«ti ho rimesso al mondo»'' perché un uomo senza denaro è come se fosse morto e lui invece l'ha fatto resuscitare. Proprio questo scriverà sulla foto che Geronta ha voluto per "ricordo": ''«A mio fratello Geronta che mi ha resuscitato»''. E così continuerà l'inganno. Già un altro pretendente alla resurrezione, Napoleone Botta, che addirittura si è sposato con la prima che passava per avere la catena dell'amore dei suoi nuovi parenti, ha ottenuto da Geronta il contratto.
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