Storia di Acri: differenze tra le versioni

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==Le ipotesi sull'origine della città==
È indubbio che nel territorio di Acri vi fu un insediamento umano molto consistente, dal periodo che parte dall'[[Eneolitico]], al [[Bronzo Finale]], da parte di popolazioni che possiamo identificare con le prime giunte su quelle terre, gli [[Enotri]], soppiantati poi dagli [[Osco]]-[[Umbri]], dal cui ceppo derivano i [[Sanniti]], quindi dai [[Lucani]] ed infine dai [[Bruzi]].
Infatti, nell'elenco delle località bruzie esistenti già nell'anno [[1240 a.C.]], lo storico Davide Andreotti Loria, nell'opera ''Storia dei cosentini'', cita: Acrae, Albistria, Blanda, Besidie, Cerre, Lao, Nucria, Napezia, Tyllesion.
Lo storico (Giovanni Fiore 1641),cosi la descrive,"...essendo (n.d.a:Acri) Terra della Iapigia,conviene dire che Iapigi ne fossero i primi fondatori...".
Lo storico Luigi Caruso, nella sua opera ''Storia di Cosenza'' fra gli antichi nomi di alcuni comuni della [[Calabria]] cita: "Ocriculum - Auxo - Axia - Acrium - Acresium - Acrae - Acra",tralasciando evidentemente altri nomi, con i quali si ricordava in altri tempi.Acri così viene descritta".. antica città del popolo dei Coni,anzi la loro capitale,probabilmente dopo la distruzione di Cone.."(Francesco Grillo 1952)
Lo storico Cantù, nella sua opera ''Storia Universale'', al volume VIII, scrive: ''«Ne l'interno Acheruntia e Pantosia ne l'[[Acheronte]]»'' Davide Andreotti Loria scrive sulle origini di Acri: "Acri e l'antica Aciris, che declinava come metabo, vale a dire: "Aciris, Aceruntis, Acherontis". Precisa poi che il nome non è di origine greca: «chi la fa di origine greca, fu ingannato dal suo nome che ha radice greca, e chi lo ritiene di origine asiatica si appoggiò ai nomi di alcuni suoi monti e valli che sono simili ad alcune voci ebraiche, gli fece credere che ebraiche fossero le sue origini». Lo storico L. Caruso, nella già citata ''Storia di Cosenza'' scrive: ...il rinvenimento di tracce del [[Neolitico]] superiore e della pietra levigata rinvenute ad Acri, ed è quindi probabile che i primi abitatori risalgono ad un periodo compreso tra il [[6000]] ed il [[2800 av.C]](Mario Barberio 1989), caratterizzato dalla cultura [[megalito|megalitica]] (da megalito mega=grande,e lithos=pietra). Ne fa fede anche il graffito raffigurante un gigante, inciso su di una rupe nella parte più alta del [[Mucone]] come lo descrive, nella sua opera ''Memorie Storiche di Acri'', anche il Raffaele Capalbo. Secondo Pseudo Scimno da [[Chio]], [[Pandosia Bruzia]] era inclusa fra le città colonizzate dagli [[Achei]] del [[Peloponneso]] e la sua fondazione, secondo [[Eusebio di Cesarea]], sarebbe stata contemporanea a quella di [[Metaponto]]. Ma, come giustamente fa notare [[Jean Bérard]] nel suo libro ''La Magna Grecia'': ''«[...] Pandosia secondo Strabone, fu dapprima la capitale del re degli [[Enotri]],si trovava nell'alta valle del [[Crati]] e venne soppiantata da [[Cosenza]] nel [[IV secolo a.C.]] che divenne la nuova Capitale [...] è chiaro che fu d'origine indigena e non greca [...]»''.
 
Nella rivista mensile di numismatica "Cronaca Numismatica" del 2002, nel servizio dedicato alla produzione delle ceramiche e della monetazione dei [[Bruzii]], allestita dal Museo Civico di Milano e diretto dall'archeologo e numismatico di fama internazionale Ermanno Arslam, si descrivono le monete pandosiane precisando: «...Non è chiaro se questa città era di origine greca, oppure indigena o che poi di due se ne ebbe una...». Un antichissimo riferimento storico, per una localizzazione della città è quello dello storico [[Catone]], vissuto tra 234 e il 148 a.C. che la dice fondata, o meglio edificata, da coloni provenienti dalla [[Beozia]] che, stabilitisi nella regione dei Lucani, fondarono Tebe Lucana, Platea e Tanagra. [[Diodoro Siculo]] scrive che Tebe Lucana fu fondata dai Tespiadi della Tespia nella Beozia, coloni condotti da Jolao nella Sardegna. Eustazio aggiunge che vi erano anche dei Tebani, e che questi popoli passarono a stabilirsi in Enotria e fondarono varie città ai tempi di Jolao, prima della grande emigrazione Jonia, avvenuta nel [[1130 a.C.]](Giuseppe Gioia 1883) ed in quel tempo furono fondate tre città, nella confinante regione dei Bruzi, cui diedero gli stessi nomi delle città di origine: Sifeo, [[Temesa]], Platea.