Amba Alagi: differenze tra le versioni

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===La prima battaglia dell'Amba Alagi (1895)===
 
Il [[7 dicembre]] [[1895]], nel corso della [[Campagna d'Africa Orientale]], il presidio italiano comandato dal Maggiore [[Pietro Toselli]], composto da 19 ufficiali e 2. 300 soldati, venne assalito da circa 30. 000 abissini, e nel susseguente combattimento le forze italiane vennero completamente annientate.
 
Per onorare i caduti di questa sanguinosa battaglia, gli [[ascari]] (la fanteria coloniale italiana) del IV Battaglione (Toselli) portarono da quel momento la fascia nera in segno di lutto.
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Durante la [[Seconda guerra mondiale]], di fronte alla travolgente avanzata dei [[Regno Unito|britannici]] nell'[[Africa Orientale Italiana]], le poche truppe italiane rimaste al comando di [[Amedeo, Terzo Duca di Aosta|Amedeo di Savoia]], duca d'Aosta e viceré d'Etiopia, si ritirarono per organizzare l'ultima resistenza sulle montagne dell'acrocoro etiopico.
 
Il duca d'Aosta si asserragliò con 7. 000 uomini sull'Amba Alagi, in omaggio alla simbolicità di quel luogo, e venne ben presto stretto d'assedio dalle forze britanniche del generale [[Alan Gordon Cunningham|Cunningham]] (25. 000 soldati anglo-indiani più 16.000 abissini), che dal [[17 aprile]] al [[17 maggio]] [[1941]] tentarono in tutti i modi di espugnare la montagna, peraltro ben fortificata, senza tuttavia riuscirci.
 
I soldati italiani, inferiori sia per numero che per mezzi diedero prova di grande valore in questa battaglia ma, rimasti in pratica senza più acqua e viveri, si dovettero infine arrendere ai britannici dopo una strenua resistenza e per questo ottennero l'[[onore delle armi]], reso non solo in omaggio all'alto appartenente della Casa Reale italiana.