Quandoque bonus dormitat Homerus: differenze tra le versioni

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La [[locuzioni latine|locuzione]] [[lingua latina|latina]] '''Quandoque bonus dormitat Homerus''', tradotta letteralmente, significa ''qualche volta anche il buon Omero si appisola''.
 
Frase che [[Quinto Orazio Flacco|Orazio]] scrive nellal verso 359 della sua '''Ars poetica'', 359, con il significato che anche il grande [[Omero]], lo scrittore per [[antonomasia]], può avere dei momenti di disattenzione che lo portano a sbagliare.<br>
Generalmente viene utilizzata, con tono scherzoso, per indicare la possibilità che anche le persone famose o geniali commettano a volte degli errori oppure abbiano delle cadute di stile (ad esempio, quando un autore pubblica un libro non all'altezza della sua fama, oppure con qualche pagina noiosa).
 
La locuzione si riferisce al noto problema delle contraddizioni, anche molto evidenti, che affliggono luoghi distanti dei poemi omerici, divenute nella elaborazione dei filologi alessandrini un campo di prova della cosiddetta ''[[Questione omerica]]''.
La locuzione è anche diffusa nella forma '''interdum dormitat bonus Homerus'''.
 
Orazio invoca il modello omerico per concedere indulgenza alle cadute di stile per autori che vantino una lunga produzione scritta.
 
GeneralmenteOggi generalmente viene utilizzata, con tono scherzoso, per indicare la possibilità che anche le persone famose o geniali commettano a volte degli errori oppure abbiano delle cadute di stile (ad esempio, quando un autore pubblica un libro non all'altezza della sua fama, oppure con qualche pagina noiosa).
 
La locuzione è anche diffusa nella forma '''interdum dormitat bonus Homerus'''.
 
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