Domenico Damis: differenze tra le versioni
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←Nuova pagina: {{Bio |Nome = Domenico |Cognome = Damis |Sesso = M |LuogoNascita = Lungro |GiornoMeseNascita = 24 febbraio |AnnoNascita = 1824 |LuogoMorte = Lungro |GiornoMeseMorte... |
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==Biografia==
Nacque a Lungro un paese di lingua [[Arbëreshë|albanese]],
Riprese le armi quando in [[Calabria]] scoppiò nuovamente una rivolta in seguito al colpo di mano di [[Ferdinando II delle Due Sicilie|Ferdinando II]] del [[15 maggio]] [[1848]] allorché venne sciolto il parlamento costituzionale del [[Regno delle Due Sicilie]]. Domenico Damis, assieme a [[Giuseppe Pace]], fu nominato commissario civile del distretto di [[Castrovillari]] di un comitato di salute pubblica avente per obiettivi il proseguimento della rivoluzione e l'arruolamento dei volontari per la costituzione di un corpo armato. Il [[30 giugno]] [[1848]], al valico di [[Campotenese]], avvenne lo scontro sfortunato fra i patrioti calabresi e le truppe borboniche del generale Lanza. Damis venne arrestato e il [[9 agosto]] [[1952]] condannato a 25 anni di ferri per cospirazione e arruolamento di bande armate
Relegato al bagno di [[Isola di Nisida|Nisida]], nel [[1858]] la pena fu commutata in [[esilio]] perpetuo dal [[Regno delle Due Sicilie]] assieme ad altri 65 prigionieri politici. Nell'aprile del [[1859]] la nave sulla quale erano stati imbarcati i prigionieri per essere deportati in [[Argentina]], venne dirottata nel [[Regno Unito]] grazie a un colpo di mano di [[Raffaele Settembrini]], il figlio di [[Luigi Settembrini|Luigi]]. Riparato in [[Regno di Sardegna|Piemonte]], nel [[maggio]] [[1860]] Damis si imbarcò da [[Quarto dei Mille (quartiere di Genova)|Quarto]] con [[I Mille|i mille]]. Dopo essersi battuto valorosamente in [[Sicilia]] (ottenne due decorazioni e la promozione dapprima a [[capitano]] e successivamente a [[colonnello]]), Damis fu inviato in Calabria da [[Giuseppe Garibaldi]], assieme a [[Ferdinando Bianchi]], [[Francesco Stocco]] e [[Giuseppe Pace]], perché preparasse l'insurrezione in Calabria prima dello sbarco delle truppe garibaldine dalla Sicilia<ref>{{cita libro| |nome=Raffaele ||cognome=de Cesare |titolo=La fine di un Regno | pagine = 288 | anno=1909 | |editore=S. Lapi | città= Città di Castello }}</ref>. Partecipò all'impresa garibaldina fino all'assedio di [[Capua]] (dove perse un occhio) e alla [[battaglia del Volturno]]. Continuò la carriera militare nell'[[Esercito Italiano]] raggiungendo il grado di [[tenente generale]]. Fu poi deputato più volte per il collegio di [[Castrovillari]]<ref>{{cita libro| cognome = Lattari Giugni | nome = Jole | titolo = I parlamentari della Calabria dal 1861 al 1967 | città = Roma | editore = Casa editrice "L. Morara" | anno = 1967}}</ref>.
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