Domenico Damis: differenze tra le versioni

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Nuova pagina: {{Bio |Nome = Domenico |Cognome = Damis |Sesso = M |LuogoNascita = Lungro |GiornoMeseNascita = 24 febbraio |AnnoNascita = 1824 |LuogoMorte = Lungro |GiornoMeseMorte...
 
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==Biografia==
Nacque a Lungro un paese di lingua [[Arbëreshë|albanese]], allorafacente nellaparte a quell'epoca alla provincia della [[Calabria Citeriore]] del [[Regno delle Due Sicilie]]. Studiò all'[[Università degli Studi di Napoli Federico II|Università di Napoli]] laureandosi in giurisprudenza nel [[1847]]. A [[Napoli]] aderì alla [[Giovine_Italia#La_Giovine_Italia_.281831.29|Giovane Italia]] di [[Giuseppe Mazzini]] e, come altri giovani calabresi di lingua albanese, il [[15 marzo]] [[1844]] partecipò a [[Cosenza]] con [[Domenico Mauro]], al grido di "Italia e Costituzione", a una sfortunata sommossa antiborbonica repressa nel sangue<ref>{{cita libro|Istituto di storia del Risorgimento italiano| Comitato cosentino | I martiri cosentini del 15 marzo 1844 : celebrazione ad iniziativa della consulta del comitato cosentino del Regio Istituto di storia del Risorgimento italiano: 15 marzo 1937 | 1937 | SCAT | Cosenza}}</ref>, <ref>{{cita libro | cognome=Padula | nome=Vincenzo | titolo=Antonello capobrigante calabrese | editore=Universale economica | città=Milano | anno= 1952 | curatore = Fausto Gullo |pagine = 118 n. 4}}</ref>.
 
Riprese le armi quando in [[Calabria]] scoppiò nuovamente una rivolta in seguito al colpo di mano di [[Ferdinando II delle Due Sicilie|Ferdinando II]] del [[15 maggio]] [[1848]] allorché venne sciolto il parlamento costituzionale del [[Regno delle Due Sicilie]]. Domenico Damis, assieme a [[Giuseppe Pace]], fu nominato commissario civile del distretto di [[Castrovillari]] di un comitato di salute pubblica avente per obiettivi il proseguimento della rivoluzione e l'arruolamento dei volontari per la costituzione di un corpo armato. Il [[30 giugno]] [[1848]], al valico di [[Campotenese]], avvenne lo scontro sfortunato fra i patrioti calabresi e le truppe borboniche del generale Lanza. Damis venne arrestato e il [[9 agosto]] [[1952]] condannato a 25 anni di ferri per cospirazione e arruolamento di bande armate.<ref>{{cita libro | cognome= Ferrari |nome= Giuseppe | titolo =Studi Italo-Albanesi | città = Bari | anno = 1965 |capitolo = Il contributo degli albanesi al Risorgimento italiano}}</ref>.

Relegato al bagno di [[Isola di Nisida|Nisida]], nel [[1858]] la pena fu commutata in [[esilio]] perpetuo dal [[Regno delle Due Sicilie]] assieme ad altri 65 prigionieri politici. Nell'aprile del [[1859]] la nave sulla quale erano stati imbarcati i prigionieri per essere deportati in [[Argentina]], venne dirottata nel [[Regno Unito]] grazie a un colpo di mano di [[Raffaele Settembrini]], il figlio di [[Luigi Settembrini|Luigi]].

Riparato in [[Regno di Sardegna|Piemonte]], nel [[maggio]] [[1860]] Damis si imbarcò da [[Quarto dei Mille (quartiere di Genova)|Quarto]] con [[I Mille|i mille]]. Dopo essersi battuto valorosamente in [[Sicilia]] (ottenne due decorazioni e la promozione dapprima a [[capitano]] e successivamente a [[colonnello]]), Damis fu inviato in Calabria da [[Giuseppe Garibaldi]], assieme a [[Ferdinando Bianchi]], [[Francesco Stocco]] e [[Giuseppe Pace]], perché preparasse l'insurrezione in Calabria prima dello sbarco delle truppe garibaldine dalla Sicilia<ref>{{cita libro| |nome=Raffaele ||cognome=de Cesare |titolo=La fine di un Regno | pagine = 288 | anno=1909 | |editore=S. Lapi | città= Città di Castello }}</ref>. Partecipò all'impresa garibaldina fino all'assedio di [[Capua]] (dove perse un occhio) e alla [[battaglia del Volturno]].
 
Continuò la carriera militare nell'[[Esercito Italiano]] raggiungendo il grado di [[tenente generale]]. Fu poi deputato più volte per il collegio di [[Castrovillari]]<ref>{{cita libro| cognome = Lattari Giugni | nome = Jole | titolo = I parlamentari della Calabria dal 1861 al 1967 | città = Roma | editore = Casa editrice "L. Morara" | anno = 1967}}</ref>.