Edoardo Firpo: differenze tra le versioni

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Questo componimento è - a detta dei critici - una sintesi di poetica limpida e pacata che non abbandona, anzi sottolinea il pensiero di coloro che aderirono al movimento partigiano opponendosi al [[fascismo]]:
 
{{quote|Sant'Antonin.... sonnasœnna cianin (''suona pianino'') / cianin...cianin (''pianino pianino'') / che nu s'addescian i Partigen (''che non si sveglino i Partigiani'')}}
 
Al pari di quelle di una madre in ansia, l'invocazione al santo - che assume qui il ruolo di guardiano dei caduti - sale alta e sincera:
 
{{quote|Lascia che dorman comme son morti (''Lascia che dormano come sono morti'') / cucuu sacrifiziu da zuentu (''col sacrificio della gioventù'') / che no s'accorzan (''affinché non s'accorgano'') / che za se tenta (''che si tenta'') / de seppellili (''di seppelirli'') / sott'a rumenta (''sotto la spazzatura'')}}
 
Fino a questo punto il tono è quasi quello di una ninna nanna; subito dopo però, con pacatezza ma anche risolutezza, se dovesse accadere che fosse mancato loro di rispetto:
 
{{quote|Quand'arrivia (''quando arriverà'') / quellu mattin (''quel mattino'') / survia Staggen (''sopra Staglieno'') / ti cantiecantiæ l'Innu (''canterai l'Inno'') / di Partigen (''dei Partigiani'')}}
 
Ed il santo riassume il ruolo di guardiano, non solo del sonno ma anche dei valori dei partigiani, chiamando il popolo a difesa della tradizione di lotta.