Cameralismo: differenze tra le versioni

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Il '''cameralismo''' comparve in Germania nel corso del XVII secolo dove con il termine di ''Kammer'' si faceva riferimento ad una specie di ''Consiglio del tesoro'' che aveva il compito di aiutare l'imperatore ad amministrare i redditi demaniali; da esso nacquero le ''Camere'' con compiti amministrativi e finanziari. Il cameralismo inizialmente indicava il complesso di norme e di principi che regolavano il funzionamento delle finanze degli stati tedeschi e dell'Austria.
La formalizazione di tali norme e principi divenne necessaria dopo la [['''Pace di Westfalia''']] (1648), quando nell'impero asburgico sorsero centinaia di regioni autonome, determinando così una elevata frammentazione dello Stato che ne rendeva difficile l'amministrazione.
 
Nel 1727 [['''Federico I di Prussia''']] (1688 - 1740) istituì due cattedre di Scienze camerali ad Halle e a Francoforte con l'intento di insegnare le norme della buona amministrazione dello Stato e fornire ai principi tedeschi funzionari preparati.
Nel corso del '700, nell'età dell' [['''Illuminismo''']], l'attenzione delle Scienze camerali si spostò progressivamente dalle competenze tecniche ad elaborazioni teoriche in grado di collegare concetti quali: [['''assolutismo''']], bene comune, buon governo, benessere della popolazione, ricchezza della nazione e dar vita ad una vera e propria teoria del buon governo: il cameralismo. I cameralisti di questo periodo, come è facile intuire, non si occuparono di un settore ben definito del sapere, ma ebbero un approccio alla questione del buon governo di tipo eclettico; si occuparono di politica, di diritto amministrativo, di economia, di scienza delle finanze.
 
Il cameralismo, come il [['''mercantilismo''']], credeva che la ricchezza di una nazione dipendesse dall'abbondanza di metalli preziosi, dalla regolamentazione della vita economica ad opera dello Stato, dalla politica doganale e dai vantaggi di una popolazione numerosa. Il cameralismo però, a differenza del [['''mercantilismo''']], per spiegare la ricchezza di un paese non focalizzò la propria attenzione sulla [['''bilancia commerciale''']], ma sui problemi dell'amministrazione. Ciò fu determinato essenzialmente dal fatto che lo sviluppo economico tedesco era stato diverso da quello determinatosi nei paesi in cui si svilupparono le teorie del [['''mercantilismo''']]; qui, a differenza che in Spagna, Inghilterra, Olanda non c'era stata una politica coloniale e di traffici commerciali con il resto del globo.
Tra le figure di maggior spicco del cameralismo ricordiamo l'austriaco Joseph von Sonnenfels e in Italia [['''Cesare Beccaria''']] che ottenne nel 1769 la cattedra di Scienze camerali nelle Scuole palatine di Milano.