Erifile: differenze tra le versioni

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Erifile tradì il marito, ai tempi della spedizione dei [[Sette contro Tebe]], e in seguito anche il figlio [[Alcmeone]], inducendoli a marciare su [[Tebe_(Grecia)|Tebe]]. In cambio ottenne la collana e il manto di [[Armonia]], rispettivamente da [[Polinice]] e dal figlio di lui [[Tersandro]]. Alcmeone, scoperta la corruzione di Erifile, uccise la madre, ma fu da questa maledetto e per ciò perseguitato dalle Erinni<ref>[[Pausania il Periegeta|Pausania]], ''[[Periegesi della Grecia (Pausania)|Periegesi della Grecia]]'', V.17.7-8, IX.41.2-5.</ref>. [[Immagine:Polynices_Eriphyle_Louvre_G442.jpg|270px|thumb|Polinice offre a Erifile la collana di Armonia, in un [[oinochoe]] risalente al 450-440 a.C.]]
 
La vicenda di Erifile è narrata da [[Pseudo-Apollodoro]], [[Pausania il Periegeta|[Pausania]], [[Diodoro Siculo]] e [[Igino Astronomo|Igino]], . Della omonima tragedia di [[Sofocle]] sono rimasti invece solo dei frammenti<ref>[[Sofocle]], ''[[Elettra (Sofocle)|Elettra]]'', v. 836.</ref>.
 
Anfiarao, suo marito, era un veggente, e aveva previsto che la guerra a Tebe si sarebbe risolta con la morte di tutti gli eroi che vi avrebbero partecipato, con l'eccezione di Adrasto, che frattanto era succeduto a Talao sul trono di Argo. Per questo, disobbedendo agli ordini del re, rifiutava di partecipare alla spedizione. Tuttavia, in precedenza, durante una feroce discussione con Adrasto, quando ormai i due avevano sfoderato le armi, Erifile si era frapposta fra i contendenti e li aveva riportati alla ragione, facendosi giurare solennemente che per ogni futuro diverbio si sarebbero appellati al suo giudizio. [[Tideo]], principe di [[Calidone]] in esilio ad Argo, venne a sapere di questo giuramento; del pari sapeva quanto Erifile temesse di perdere la propria bellezza. Ora, Adrasto aveva promesso a Tideo di reinsediarlo nel proprio regno solo dopo la marcia su Tebe; così questi suggerì a [[Polinice]] di offrire a Erifile la collana della sua ava [[Armonia]], regalo della dea [[Afrodite]], che donava la bellezza a chiunque la indossasse, a patto che la donna convincesse Anfiarao a intraprendere la spedizione. Erifile si lasciò corrompere, Anfiarao partecipò alla guerra dei Sette contro Tebe e, come aveva predetto, vi perse la vita insieme agli altri eroi<ref>[[Pseudo-Apollodoro]], ''[[Biblioteca (Pseudo-Apollodoro)|Biblioteca]]'', III.6.1-3.</ref><ref>[[Diodoro Siculo]], ''[[Biblioteca Storica (Diodoro Siculo)|Biblioteca Storica]]'', IV.65.5.</ref>.