Nepoziano (magister militiae): differenze tra le versioni
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== Biografia ==
Sposò la figlia di [[Marcellino (generale romano)|Marcellino]], comandante semi-indipendente della [[Dalmazia]]: loro figlio era [[Giulio Nepote]], l'ultimo imperatore romano d'Occidente ''de iure''.
Nel [[458]] era ''comes et magister utriusque militiae'' e, assieme ad [[Egidio (generale romano)|Egidio]], era comandante dell'esercito dell'imperatore [[Maggioriano]]. In quell'anno venne intrapresa una campagna per riconquistare la [[Gallia]] e l'esercito imperiale, rafforzato da un forte contingente di mercenari barbari, scacciò i [[Visigoti]] di [[Teodorico II (Visigoti)|Teodorico II]] da [[Arelate]], costringendoli a ritornare nella condizione di ''[[foederati]]''. Con l'aiuto dei suoi nuovi ''foederati'', l'esercito penetrò poi nella valle del [[Rodano (fiume)|Rodano]] conquistandola, usando sia la forza che la diplomazia: furono infatti sconfitti i [[Burgundi]] e ripresa [[Lione]] dopo un assedio (la città venne condannata a pagare una forte indennità di guerra). Per il suo contributo all'operazione, il poeta [[Gaio Sollio Sidonio Apollinare]] lo loda nel proprio panegirico a Maggioriano, sebbene non lo nomini esplicitamente.
Nel [[459]] giunsero in ''[[Gallaecia]]'' gli inviati di Nepoziano e del ''[[comes]]'' goto [[Sunierico]] ad annunciare la vittoria di Maggioriano e l'accordo tra l'imperatore e il sovrano dei Visigoti.
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