Guglielmo Giorgio Federico d'Orange-Nassau: differenze tra le versioni

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{{Orange-Nassau}}
{{Bio
|Nome = Guglielmo Giorgio Federico di
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|GiornoMeseMorte = 6 gennaio
|AnnoMorte = 1799
|Attività = nobilegenerale
|Attività2 = generale
|Nazionalità = olandese
|PostNazionalità =. Noto anche come '''Principe Federico dei Paesi Bassi'''. Secondo figlio maschio di [[Guglielmo V di Orange-Nassau]], ''[[statolder]]'' (reggente) della [[Repubblica delle Sette Province Unite]], e della principessa [[Guglielmina di Prussia (1751-1820)|Guglielmina di Prussia]], a sua volta nipote di [[Federico II di Prussia|Federico il Grande]] e sorella del successore [[Federico Guglielmo II di Prussia|Federico Guglielmo II]]
|Immagine = 572902.jpg
|Didascalia =
|Didascalia = Ritratto del Principe Federico, opera del Reinier Vinkeles, ed. [[1788]]
}}
 
==La campagna dei Paesi Bassi (1793-1795)==
===Contesto===
Il [[20 aprile]] [[1792]], l'[[Assemblea Nazionale Francese]], debitamente provocata con la [[Dichiarazione di Pillnitz]], dichiarò guerra al [[Sacro Romano Impero Germanico]] di [[Leopoldo II del Sacro Romano Impero|Leopoldo II]]. Dopo aver fermato l'esercito alleato del [[Carlo Guglielmo Ferdinando di Braunschweig|Brunswick]] a [[battaglia di Valmy|Valmy]], il [[20 settembre]], il generale [[Charles François Dumouriez|Dumouriez]] invase i [[Paesi Bassi del Sud|Paesi Bassi austriaci]], vinse a [[battaglia di Jemappes|Jemappes]], il [[6 novembre]], occupò il paese e lo annesse. Il motto del giorno era ''tutti i governi sono nostri nemici, tutti i popoli sono nostri amici''. <br>
 
Il turno delle [[Repubblica delle Sette Province Unite|Provincie Unite]] venne il [[1 febbraio]] [[1793]], allorché la [[Convenzione Nazionale]] dichiarò loro guerra, insieme all’[[Inghilterra]]<ref>Il difficile inizio del conflitto aveva provocato la fallimentare [[fuga a Varennes]] di [[Luigi XVI di Francia|Luigi XVI]] e, il [[21 gennaio]] [[1793]], la sua decapitazione. La [[corte di San Giacomo]] aveva reagito richiamando l’ambasciatore a [[Parigi]] e, per tutta risposta, il [[1 febbraio]] [[1793]], la [[Convenzione Nazionale]] dichiarò guerra al [[Regno Unito]]. </ref>. Non ve ne era una necessità diretta, in quanto i due paesi erano formalmente legati da una alleanza, la [[Triplice Alleanza (1788)|Triplice Alleanza]] del [[1788]], unicamente difensiva. Ma [[Londra]] esercitava una profonda influenza sul piccolo alleato, a seguito della severa sconfitta militare inflitta nel corso della recente [[Quarta guerra anglo-olandese]]. Inoltre, il terzo partner della Triplice era il [[Prussia|Regno di Prussia]], già in guerra con la [[Francia]] e che, soprattutto, aveva, appena sei anni prima, invaso le [[Repubblica delle Sette Province Unite|Provincie Unite]], reinsediando [[Guglielmo V di Orange-Nassau|Guglielmo V]] a ''[[statolder]]'' e mettendo fine alla '[[Prima Rivoluzione batava]]'<ref>Non stupisce, quindi, che i [[termidoriani]] della [[Convenzione Nazionale|Convenzione]] di [[Parigi]] potessero parlare di ''legame servile con la [[Corte di San Giacomo]] e di [[Berlino]]''. </ref>.
 
===La difesa dei Paesi Bassi austriaci===
[[Immagine:572902.jpg|Didascalia =200 px|left|Ritratto del Principe Federico, opera del Reinier Vinkeles, ed. [[1788]] ]]
In dette circostanze, nel [[1793]] il Principe Federico, diciannovenne, prese servizio nell'esercito agli ordini del fratello maggiore [[Guglielmo I dei Paesi Bassi|Guglielmo]], che aveva avuto dal [[Guglielmo V di Orange-Nassau|padre]] l'onore del comando militare, con il compito di sostenere l'esercito [[Sacro Romano Impero Germanico|imperiale]] del [[Federico Giosia di Sassonia-Coburgo-Saalfeld|Coburgo]] nel tentativo di bloccare l'invasione del [[Charles François Dumouriez|Dumouriez]]. <br>
 
Messe insieme delle truppe disperse, Federico seppe condurle contro una colonna francese spintasi avanti: la ricacciò sino alla [[Lys (fiume)|fiume Lys]] (un affluente della [[Schelda]]), liberando le cittadine di [[Geertruidenberg]] e [[Moerdijk|Klundert]] (nel [[Brabante Settentrionale]]). <br>
 
Nel settembre [[1793]], all'indomani della sconfitta inglese ad [[Battaglia di Hondschoote|Hondschoote]], alla testa di una colonna, venne investito da un inatteso attacco del generale [[Jean Nicolas Houchard|Houchard]] nei pressi di [[Wervik]], un villaggio ai confini fra i [[Paesi Bassi del Sud|Paesi Bassi austriaci]] e la [[Francia]]: perse 4'000 uomini (fra feriti e prigionieri) e 42 cannoni, lo stesso Principe venne ferito, mentre combatteva alla testa della sua fanteria olandese e dovette ripiegare sino a [[Bruges]]<ref>Lettre des représentants du peuple envoyés près l'armée du nord – à la Convention – [[Arras]], le 26 septembre [[1793]] – extrait du Moniteur, 30 septembre 1793, n. 273. Citata in René Levasseur, ''Mémoires de R. Levasseur, (de la Sarthe) ex-conventionnel'', [http://books.google.it/books?id=L5bM0UcAUAoC&pg=PA114&lpg=PA114&dq=%22Prince+Fr%C3%A9d%C3%A9ric+d'Orange%22+&source=web&ots=fMBEeCBxU3&sig=1Mvs-9ZQew-r-PMdud27oaiX4NM&hl=it#PPA110,M1]. Vedi anche: Charles Théodore Beauvais, ''Victoires, conquêtes, désastres, revers et guerres civiles des Français depuis 1792'', Parigi, 1854, [http://books.google.it/books?id=v1s2AAAAMAAJ&pg=PA253&lpg=PA253&dq=%22Fr%C3%A9d%C3%A9ric+d'Orange%22+&source=web&ots=bh4JFEuesR&sig=mBlEB8ielD107YZfrBxY95mi7-Y&hl=it#PPP17,M1] </ref>. <br>
 
Successivamente, insieme al [[Guglielmo I dei Paesi Bassi|fratello]], seppe offrire un contributo importante alla disfatta del [[Charles François Dumouriez|Dumouriez]] a [[Battaglia di Neerwinden (1793)|Neerwinden]], il [[18 marzo]] [[1794]]. In quello stesso anno venne promosso generale di cavalleria. <br>
 
===L'invasione francese dei Paesi Bassi===
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Dopo che i [[Francia|Francesi]] ebbero conquistato la [[Utrecht (provincia)|provincia di Utrecht]], il Principe Federico, seguì il [[Guglielmo V di Orange-Nassau|padre]] nella sua fuga in [[Inghilterra]], il [[18 gennaio]] [[1795]]. L'indomani, [[Jean-Charles Pichegru|Pichegru]] occupò [[Amsterdam]]. Il 4 Piovoso ([[23 gennaio]]) la cavalleria francese catturò la flotta olandese, bloccata dal ghiaccio sullo Helder: una singolare impresa che portò alle stelle la fama del generale [[Jean-Charles Pichegru|Pichegru]].
 
[[Immagine:Princess mary duchess of gloucester.jpg|thumb|right|250px|Ritratto di [[Mary, duchessa di Gloucester ed Edinburgh|Mary]], figlia di [[Giorgio III del Regno Unito]] ed innamorata del Principe Federico]]
==L'esilio==
[[Immagine:Princess mary duchess of gloucester.jpg|thumb|right|250px150px|Ritratto di [[MaryMaria, duchessa di Gloucester ed Edinburgh|Mary]], figlia di [[Giorgio III del Regno Unito]] ed innamorata del Principe Federico]]
La attività militare, tuttavia, aveva reso Federico una figura popolare, almeno fra i sostenitori del '[[Casa di Orange-Nassau|partito orangista]]', tanto da impensierire gli occupanti [[Francia|francesi]], i quali lo sospettavano molto attivo nella organizzazione della opposizione alla neo-costituita [[Repubblica Batava]], sino a credere a voci che lo descrivevano impegnato a girare le province, vestito da donna. Sicuramente, incoraggiò i nobili delle fedeli province di [[Gheldria]], [[Overijssel]] e [[Frisia (Paesi Bassi)|Frisia]] a fare quanto possibile per sabotare l'adozione di una costituzione<ref>Documenti della occupazione francese, [http://www.inghist.nl/Onderzoek/Projecten/ConstitutiesEnStaatsregelingenBataafs-franseTijd/Staats1Afdeling4.pdf]. </ref>. <br>
Ovvero, ancora nel gennaio [[1796]], la Gazzetta Nazionale di [[Parigi]], nel segnalarle la presenza a [[Brema]], accanto al generale Van der Duyn, ammoniva i ''[[Repubblica Batava|repubblicani batavi]]'' a '' stare in guardia''<ref>Réimpression de l'ancien Moniteur, [[21 gennaio]] [[1796]], [http://books.google.it/books?id=SKoNAAAAIAAJ&pg=PA241&lpg=PA241&dq=%22Prince+Fr%C3%A9d%C3%A9ric+d'Orange%22+&source=web&ots=Q8p_qj6qQt&sig=PBmGIj3sMv1cWq5uv9KOVohX5kc&hl=it]. </ref>. <br>
 
Ovvero, ancora nel gennaio [[1796]], la Gazzetta Nazionale di [[Parigi]], nel segnalarle la presenza a [[Brema]], accanto al generale Van der Duyn, ammoniva i ''[[Repubblica Batava|repubblicani batavi]]'' a '' stare in guardia''<ref>Réimpression de l'ancien Moniteur, [[21 gennaio]] [[1796]], [http://books.google.it/books?id=SKoNAAAAIAAJ&pg=PA241&lpg=PA241&dq=%22Prince+Fr%C3%A9d%C3%A9ric+d'Orange%22+&source=web&ots=Q8p_qj6qQt&sig=PBmGIj3sMv1cWq5uv9KOVohX5kc&hl=it]. </ref>. <br>
 
Nel corso della breve permanenza in [[Inghilterra]], di Federico si innamorò [[MaryMaria, duchessa di Gloucester ed Edinburgh|Mary]], figlia di [[Giorgio III del Regno Unito]]: i due non si sposarono, poiché il quest'ultimore stabilì di non sposare la figlia piccolaminore prima delle sorelle maggiori.
 
==Generale dell'esercito imperiale==
Non solo, leLe gesta belliche di Federico erano state giudicate complessivamente brillanti, specie se confrontate con l'opacità del comandante dell'esercito [[Sacro Romano Impero Germanico|imperiale]], il [[feldmaresciallo]] [[Federico Giosia di Sassonia-Coburgo-Saalfeld|di Coburgo]]<ref>Alph. de Beauchamp, conte d'Allonville, op. cit.. </ref>. <br>
===Una buona reputazione militare===
Non solo, le gesta belliche di Federico erano state giudicate complessivamente brillanti, specie se confrontate con l'opacità del comandante dell'esercito [[Sacro Romano Impero Germanico|imperiale]], il [[feldmaresciallo]] [[Federico Giosia di Sassonia-Coburgo-Saalfeld|di Coburgo]]<ref>Alph. de Beauchamp, conte d'Allonville, op. cit.. </ref>. <br>
 
===La campagna sul Reno===
Ciò gli consentì, nel [[1796]], di essere ammesso al servizio dell'esercito [[Sacro Romano Impero Germanico|imperiale]], con il grado di [[Maggior generale|maggiore-generale]]. Con la sua [[brigata]] venne impiegato sul fronte del basso [[Reno (Germania)|Reno]] (ove operava il feldmaresciallo [[Carlo Giuseppe de Croix|Clerfayt]], succeduto nel [[1794]] al [[Federico Giosia di Sassonia-Coburgo-Saalfeld|Coburgo]]) e si illustrò, in particolare, di fronte alla città di [[Kehl]], che seppe conquistare con un assalto.
 
Nel febbraio [[1797]] raggiunse l'esercito dell'[[Carlo d'Austria-Teschen|Arciduca Carlo]], sul fronte [[Italia|italiano]], con il grado di [[feldmaresciallo|tenente-feldmaresciallo]]. Partecipò alla sfortunata campagna di [[Lombardia]],ma seppe conquistare la fiducia dell'[[Carlo d'Austria-Teschen|Arciduca]]. <br>
===La prima campagna d'Italia===
 
Nel febbraio [[1797]] raggiunse l'esercito dell'[[Carlo d'Austria-Teschen|Arciduca Carlo]], sul fronte [[Italia|italiano]], con il grado di [[feldmaresciallo|tenente-feldmaresciallo]]. Partecipò alla sfortunata campagna di [[Lombardia]],ma seppe conquistare la fiducia dell'[[Carlo d'Austria-Teschen|Arciduca]]. <br>
Ma le sorti della [[Prima coalizione|guerra]] era state segnate dall’apparire in scena del giovane generale [[Napoleone I di Francia|Buonaparte]], il quale, concluso l’[[assedio di Mantova|assedio]] di [[Mantova]], il [[17 ottobre]] [[1797]] costrinse gli Austriaci ai preliminari di pace di [[Trattato di Campoformio|Campoformio]] ed al successivo [[Congresso di Rastatt]]: rinunciarono alla [[Lombardia]] ed al resto d’[[Italia]], in cambio di [[Venezia]]. <br/>
 
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===Comandante dell'armata d'Italia===
[[Immagine:Von Melas.jpg|thumb|left|300px200px|Ritratto del generale [[Michael Melas|Melas]]]]
Accadde così che, nel novembre [[1798]], Federico, appena ventiquattrenne, venne promosso a generale di artiglieria e ''[[Feldzeugmeister]]'' con autorità sull'intero esercito [[Austria|austriaco]] in [[Italia]]. Come capo del quartier-generale gli venne affiancato il [[Michael Melas|generale Melas]], un [[Tirolo|tirolese]] che aveva una ottima conoscenza del teatro bellico italiano. Come aiutante di campo ebbe l'allora capitano [[Federico Bianchi]], un [[Vienna|viennese]] di padre [[Como|comasco]] che, 22 anni più tardi, avrebbe sconfitto [[Gioacchino Murat|Murat]] a [[battaglia di Tolentino|Tolentino]]. Insieme si dimostrò ''giovane, intrepido, pieno di genio'' e pieno di ''ardore bellico''<ref>Alph. de Beauchamp, conte d'Allonville, op. cit.. </ref>. <br>
Aveva predisposto il proprio piano di campagna e compiuto le necessarie ricognizioni, e si mostrava tanto sicuro da aver inviato a [[Vienna]] pressanti richieste a dichiarare al più presto guerra alla [[Francia]], prima che questa potesse rafforzare le proprie posizioni in [[Italia]]<ref>Alph. de Beauchamp, conte d'Allonville, op. cit.. </ref>.
 
==La morte improvvisa==
[[Immagine:Von Melas.jpg|thumb|left|300px|Ritratto del generale [[Michael Melas|Melas]]]]
===Improvviso decesso===
Non ebbe, però, nemmeno il tempo di cominciare la campagna: morì all'improvviso, a [[Padova]], il [[6 gennaio]] [[1799]], per una infezione. Assistito dal proprio assistente, il futuro generale [[Hendrik George de Perponcher Sedlnitsky|de Perponcher Sedlnitsky]]. <br>
Fu, probabilmente, una grande sfortuna per gli Austriaci, che si videro costretti a passare il comando al suo secondo, il [[Michael Melas|Melas]] che costrinse i francesi del [[Barthélemy Catherine Joubert|Joubert]] ad abbandonare le [[repubbliche giacobine]] italiane, ma, il [[14 maggio]] dell’anno successivo, subì da [[Napoleone I di Francia|Napoleone]] la clamorosa sconfitta di [[battaglia di Marengo|Marengo]]<ref>Al [[Michael von Melas|Melas]] successe il [[Heinrich Johann Bellegarde|Bellegarde]], che non seppe ottenere risultati migliori del predecessore. Nel frattempo l’altro grande generale francese, il [[Jean Victor Marie Moreau|Moreau]], sfondò anche sul fronte tedesco, alla [[battaglia di Hohenlinden]] del [[3 dicembre]] [[1800]]. L’agonia austriaca si concluse nel febbraio [[1801]] con la [[Trattato di Lunéville|pace di Lunéville]]. Essa non fu troppo sfavorevole all’Austria, che confermava le condizioni di [[trattato di Campoformio|Campoformio]]. </ref>. <br/>
 
Quando la notizia giunse a [[Londra]], alla principessa [[Mary, duchessa di Gloucester ed Edinburgh|Mary]], figlia di [[Giorgio III del Regno Unito]] venne concesso di portare, ufficialmente, il lutto.
 
==Memoria==
La salma riposa nella ''[[Nieuwe Kerk]]'' di [[Delft]], accanto ai membri della [[Casa d'Orange-Nassau|casata]]. Nel [[1896]], su iniziativa della [[Emma di Waldeck e Pyrmont|regina Emma]] (moglie di [[Guglielmo III dei Paesi Bassi]]), essa venne trasportata a [[Delft]] da [[Padova]], unitamente al monumento funerario, realizzato dal [[Antonio Canova|Canova]] nel [[1806]] e già collocato nella [[Padova|città veneta]].