Chiesa libera evangelica italiana: differenze tra le versioni

Contenuto cancellato Contenuto aggiunto
Pcastellina (discussione | contributi)
Nessun oggetto della modifica
Pcastellina (discussione | contributi)
Nessun oggetto della modifica
Riga 3:
La '''Chiesa libera evangelica italiana''' (o "Chiesa cristiana libera", o semplicemente "Chiesa libera"), è un tentativo ottocentesco di creare una chiesa protestante interamente italiana sulla scia ideale del [[Risorgimento]] politico su istanze prevalentemente [[anticlericalismo|anticlericali]] e [[Giuseppe Garibaldi|garibaldine]]. Fra i suoi promotori principali vi è l'ex sacerdote cattolico barnabita [[Alessandro Gavazzi]] ([[1809]]-[[1889]]). Viene costituita nel [[1850]] a [[Londra]] fra esuli italiani.
 
La costituzione della "Chiesa Libera" in Italia avviene a [[Genova]] nel [[1852]]. L'idea è quella di unire tutti i [[Protestantesimo|protestanti]] italiani in un'unica chiesa evangelica italiana. L'approccio alla [[Chiesa valdese]], però fallisce per divergenze di natura ecclesiologica e politica. A differenza dalla [[chiesa Valdese]], infatti, essi ritenevano che la [[Santa Cena]] non dovesse essere presieduta da un [[pastore evangelico|pastore]] (consacrato), come l'unico che avesse il diritto di farlo, ma dovesse essere libera per tutti i fratelli. Le divergenze di natura politica essenzialmente vertevano sul fatto che i primi fossero essenzialmente liberali e democratici, mentre i Valdesi vedevano di buon occhio il governo del [[Conte di Cavour]] e la monarchia dei [[Savoia]]. Nel [[1854]] così avviene una rottura definitiva con i Valdesi. Nello stesso anno è fondata la ''Chiesa evangelica cristiana'' alla quale aderiscono [[Luigi de sanctis]] e [[Bonaventura Mazzarella]].
 
Gli esponenti della '''chiesa libera''', però, si dividono pure fra di loro fra "politicizzati" e "spirituali" che li porterà ad una spaccatura definitiva a [[Milano]] il 22 giugno [[1870]] in occasione dell'auspicata fondazione della ''Chiesa cristiana libera in Italia'' (alla quale aderiscono 23 comunità delle 60 esistenti che si ricollegava al movimento originario). I primi, ispirati da [[Alessandro Gavazzi]], [[Francesco Lagomarsino]] e altri propendevano per un modo di essere chiesa più simile al [[Presbiterianesimo]] riformato, gli altri che formeranno poi la [[Assemblee dei fratelli|Chiesa dei Fratelli]] ispirati alle idee del conte [[Piero Guicciardini]] e quelle di [[Teodorico Pietrocola Rossetti]], formano il raggruppamento "Chiese cristiane libere" (plurale)