Guerra di Padova: differenze tra le versioni

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La morte, nel [[1402]], del [[Duca di Milano]] [[Gian Galeazzo Visconti]] fornì la miccia per un nuovo conflitto. La morte del Visconti aveva infatti lasciato temporaneamente il [[Ducato di Milano]], l'altra grande potenza dell'Italia settentrionale, privo di una guida forte e preda dell'espansionismo dei suoi tradizionali nemici: la [[Repubblica di Firenze]] e gli stessi [[Carraresi]] di [[Padova]], che ne avevano approfittato occupando [[città]] e [[castello|castelli]]. La duchessa [[Caterina Visconti]], [[reggente]] per il figlio [[Giovanni Maria Visconti|Giovanni Maria]], aveva allora chiesto aiuto al [[Doge (Venezia)|doge di Venezia]] [[Michele Steno]], promettendo, nel [[marzo]] [[1404]] la cessione di [[Verona]], occupata dai Carraresi, e [[Vicenza]], allora assediata.</br>
Poiché il [[24 aprile]] la [[dedizione di Vicenza]] alla [[Serenissima]] aveva reso quest'ultima di fatto signora di quel territorio, Venezia pretese dal nuovo [[Signoria|Signore]] carrarese, [[Francesco Novello da Carrara|Francesco Novello]], che ponesse termine alle devastazioni delle terre beriche.</br>
Poiché però Francesco Novello persisteva nel mettere a ferro e fuoco il vicentino e poichèpoiché, inoltre, il [[7 maggio]] anche [[Cologna Veneta]] si era data a Venezia, ma era stata occupata dai Carraresi, per la Repubblica di Venezia la guerra divenne inevitabile.</br>
Frattanto Caterina Visconti cedeva alla Repubblica anche [[Belluno]] ([[18 maggio]]), [[Bassano]] ([[10 giugno]]) e [[Feltre]] ([[15 giugno]]), da cui, per un'antica legge del [[1220]], vennero espulsi tutti coloro che possedessero terre nel padovano.