Ostrogota: differenze tra le versioni
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==Biografia==
Nel [[248]] una nuova incursione di Goti, ai quali era stato rifiutato il contributo annuale promesso dall'[[imperatore romano]] [[Gordiano III]], e di [[Carpi (popolo)|Carpi]] ai primi associati, portò ancora una volta devastazione nella provincia di [[Mesia inferiore]].
{{Quote|[...] Sotto l'impero di quel [[Filippo l'Arabo|Filippo]] [...] i Goti malcontenti che non si pagasse più loro il tributo, si trasformarono in nemici da amici che erano. Infatti pur vivendo sotto i loro re in una regione remota, erano [[Foederati|federati]] dell'Impero e ricevevano un contributo annuo. [...] Ostrogota passa il Danubio con i suoi cominciando a devastare la [[Mesia (provincia romana)|Mesia]] e la [[Tracia (provincia romana)|Tracia]], mentre Filippo gli mandava contro il senatore [[Decio]]. Quest'ultimo non riportando alcun successo, congedò i suoi soldati rimandandoli alle loro case e ritornandosene da Filippo,
L'invasione alla fine fu quindi fermata dal generale di Filippo l'Arabo, Decio Traiano, futuro imperatore, presso la città di [[Marcianopoli]], che era rimasta sotto assedio per lungo tempo. La resa fu anche possibile grazie all'ignoranza dei Germani in fatto di [[:Categoria:Armi da assedio Antica Roma|macchine d'assedio]] e probabilmente, come suggerisce [[Giordane]], «dalla somma versata loro dagli abitanti».<ref>Giordane, ''De origine actibusque Getarum'', XVI, 4; Grant, p. 212.</ref>
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