Campagna sasanide di Giuliano: differenze tra le versioni
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|effettivi1=più dei Romani
|effettivi2=65.000
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La '''campagna sasanide di Giuliano''' fu una operazione militare delle [[guerre romano-persiane]] voluta e comandata dell'[[imperatore romano]] [[Giuliano (imperatore romano)|Giuliano]] nel [[363]], allo scopo di conquistare il regno dei [[Sasanidi]], all'epoca governato dal Re dei Re [[Sapore II]]. Dopo essere giunto fino alla capitale sasanide di [[Ctesifonte]] e avervi sconfitto l'esercito nemico, Giuliano fu costretto a ritirarsi, ma morì prima di tornare in territorio romano e il suo successore, [[Gioviano]] dovette comprare la salvezza dell'[[esercito romano]] a caro prezzo, sia economico che politico.
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Secondo quanto riportato da Ammiano, Giuliano fu turbato da dei presagi negativi ricevuti durante la sosta a [[Carre]].<ref name="AM23.3.3">Ammiano Marcellino, xxiii.3.3.</ref>
Giuliano decise di inviare un forte contingente verso nord sotto il comando dei suoi parenti [[Procopio (usurpatore)|Procopio]] e [[Sebastiano (generale romano)|Sebastiano]], con lo scopo di congiungersi con le truppe del re armeno [[Arsace]] e operare nella [[Mesopotamia]] settentrionale, mentre lui si dirigeva su [[Ctesifonte]]; secondo [[Zosimo (storico)|Zosimo]], un autore pagano del [[VI secolo]], il contingente di Procopio era formato da 18.000 soldati mentre Giuliano aveva un esercito forte di 65.000 uomini.<ref>La stima della forza dell'esercito di Giuliano è basata su Zosimo (iii.12); non è però chiaro se i 18.000 uomini di Procopio vadano contati a parte, e quindi se l'esercito romano fosse composto da 83.000 uomini in totale, o se piuttosto Giuliano avesse con sé nella sua discesa su Ctesifonte 47.000 uomini.</ref> L'avanzata di Giuliano permise la conquista di diverse città e fortezze nemiche, ma l'imperatore era preoccupato dal fatto che del grosso dell'esercito sasanide non vi fosse traccia; i Persiani, infatti, si limitavano ad attacchi a bassa intensità ma continui, in modo da impedire ai soldati romani di riposarsi e tenerli sempre all'erta, e impedivano a Giuliano di mettere mano sui grossi depositi di materiale a lui necessari.
Alla fine di maggio l'esercito romano raggiunse finalmente Ctesifonte. Divenne però presto chiaro agli ufficiali romani l'impossibilità della riuscita di un attacco diretto alla capitale sasanide, anche perché l'esercito di [[Sapore II]] era dato molto vicino alla città e sarebbe potuto giungere in qualunque momento. Giuliano prese in quel momento una decisione gravida di conseguenze
== Note ==
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;Fonti primarie
* [[Ammiano Marcellino]], ''Res gestae'', xxiii-xxv
* [[Libanio]], ''Orazioni'', 18
* [[Zosimo (storico)|Zosimo]], ''Storia nuova''
;Fonti secondarie
;Opere letterarie
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