Parete (architettura): differenze tra le versioni

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Una '''parete''' è un elemento architettonico verticale, composto da un volume piano dallo spessore ridotto rispetto alla lunghezza e alla larghezza. Può avere un andamento rettilineo o ondulato. La parete delimita lo spazio di un edificio e lo suddivide internamente. In senso traslato si può chiamare parete qualsiasi confine verticale di un ambiente (ad esempio la ''parete'' di una [[grotta]]).
 
La nascita della parete si può teoricamente far risalire al momento in cui, in epoca preistorica eo protostorica, dalle costruzioni quali le [[tende]] di pali, le pseudocupole o le case a tetto, dove(di laforma superficie esterna si ergeva obliquamente formando contemporaneamente la parete e il [[tetto]]triangolare), si passò ad abitazioni più elaborate, con superfici verticali, orizzontali e oblique. Tale innovazione nella concezione della struttura abitativa condusse a differenziare la parete dal [[soffitto]] e dal [[tetto]], con l'assegnazione a ciascun elemento di una funzione e di una modalità di costruzione diverse.
 
Per i [[architettura greca|greci]] la parete ([[isodoma]]) aveva un'importante funzione portante, mentre i [[architettuira romana|romani]] inventarono tecniche più rapide e economiche (come la gittata di pietrisco nella [[malta pozzolana]]) che resero alcune pareti dei semplici divisori interni tra gli ambienti.
 
Le pareti di un edificio possono classificarsi secondo vari criteri. Innanzitutto vi sono