Attore teatrale: differenze tra le versioni

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Un attore normalmente recita un [[personaggio]]. Nel caso di una storia vera, o una storia di un personaggio storico romanzata, un attore può recitare un personaggio reale, o una sua versione romanzata, eventualmente sé stesso.
 
Il semiologo [[Umberto Eco]] nel [[1973]] definì l'attore come «''un'emittente multicanalizzata di messaggi a funzione poetica''». </br>
 
[[Patrice Pavis]], nel suo dizionario del teatro, definisce l'attore teatrale come colui che, «''recitando una parte o dando vita a un personaggio, si pone al centro dell'evento teatrale: esso costituisce il legame vivente tra il testo dell'autore, le direttive di recitazione del regista e lo sguardo e l'ascolto dello spettatore.''»<ref>Patrice Pavis, ''Dizionario del teatro'', Bologna, Zanichelli, [[1998]]</ref>